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Grazie a dispositivi indossabili i ricercatori sono riusciti a fornire una prova oggettiva del legame tra sport e la più comune delle aritmie.

Una moderata attività fisica è associata a un minor rischio di fibrillazione atriale (FA) e ictus. È quanto dimostrano i risultati di uno studio pubblicato sullo European Heart Journal che ha coinvolto quasi 100.000 persone.
I ricercatori hanno monitorato i partecipanti con dei sensori indossabili, riuscendo per la prima volta a fornire una valutazione oggettiva di questa associazione, che finora era stata ipotizzata basandosi su quanto auto-riferito da chi prendeva parte alle sperimentazioni. A fare da supporto al lavoro, la UK Biobank, una banca dati che raccoglie informazioni sulla salute di oltre mezzo milione di inglesi. 100.000 di loro hanno accettato di indossare per 7 giorni i sensori, chiamati accelerometri. Questi sensori sono anche generalmente integrati all’interno di dispositivi indossabili come smartwatch (iWatch, Fitbit, Garmin, etc), ma anche all’interno dei classici smartphone: questo sistema permette di determinare come viene mosso il nostro dispositivo – o la persona che lo indossa. Sono quindi in grado di misurare il movimento e l’orientamento del corpo per dedurre l’esecuzione di determinate attività, come salire le scale o la corsa.

Gli autori del lavoro hanno poi confrontato questi dati con le successive diagnosi di fibrillazione atriale e ictus tra i partecipanti, la maggior parte tra i 55 e i 70 anni di età, riportati alla Biobank dal 2013 al 2020, concludendo che i risultati supportano le raccomandazioni della Società europea di cardiologia, dell’American Heart Association e dell’Organizzazione mondiale della sanità, che consigliano almeno 150 minuti di attività fisica da moderata a vigorosa ogni settimana.

Poiché, come indicato sopra, i moderni smartwatch utilizzati nello sport contengono accelerometri e sensori, secondo gli autori dello studio una via da esplorare potrebbe essere quella di legare questi dispositivi “intelligenti” con i programmi di prevenzione della fibrillazione atriale. Questi strumenti sono infatti in grado di misurare la frequenza cardiaca e quindi di rilevare possibili aritmie e altre irregolarità e spesso hanno anche capacità elettrocardiografiche. Usati sotto controllo medico, i dispositivi indossabili permetterebbero di captare con prontezza le anomalie, permettendo quindi al clinico di intervenire.


Bibliografia
Shaan Khurshid et al., Accelerometer-derived physical activity and rick of atrial fibrillation, European Heart Journal, 2021, https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehab250