Contraccezione ormonale in corso di trattamento anticoagulante per tromboembolismo venoso: si può fare?

Un recente studio del gruppo dell’Università di Leiden, pubblicato su Journal of Thrombosis and Haemostasis, fornisce dati che appaiono rassicuranti, a patto che la terapia anticoagulante sia continuata (1), tuttavia il lavoro presenta numerosi limiti. Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Elvira Grandone dell’Università di Foggia.

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Attuali aspetti di terapia e prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasie

Vent’anni fa la dimostrazione che l’utilizzo di eparina a basso peso molecolare (EBPM) per il trattamento del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia riduce del 50% il rischio di recidiva. In anni recenti la conferma che gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) hanno un’efficacia paragonabile all’EBPM. Ma i DOACs sono tutti uguali? Una recente meta-analisi ha confrontato in modo indiretto l’efficacia e la sicurezza dei diversi DOACs con esiti interessanti. Inoltre, nel seguente articolo, sono discussi i risultati, appena pubblicati, dello studio EVE, che ha confrontato dosi intere e ridotte di apixaban per la prevenzione secondaria del TEV in soggetti neoplastici

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Profilassi del tromboembolismo venoso in gravidanza

La gravidanza e le prime sei settimane dopo il parto (puerperio) sono condizioni che espongono le donne ad un maggiore rischio di tromboembolismo venoso. Tuttavia, solo quando coesistono anche altri fattori predisponenti, tale rischio è così elevato da richiedere una profilassi antitrombotica.

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione