PATOLOGIE

Nuovi criteri classificativi ACR/EULAR per la sindrome da anticorpi antifosfolipidi

Di | 8 Febbraio 2024 | 0
Ultima modifica: 10 Gennaio 2025

Sono stati recentemente pubblicati i nuovi criteri classificativi per la sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APS) dell’American College of Rheumatology (ACR) ed European League Against Rheumatism (EULAR) (1). Il prof. Vittorio Pengo, coautore del documento, ci ha aiutato a mettere in luce gli aspetti più significativi di questo aggiornamento.

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La trombosi polmonare

Di | 1 Agosto 2024 | 0
Ultima modifica: 20 Gennaio 2025

Perché parliamo sempre di «embolia polmonare» e mai di «trombosi polmonare»? Potrebbe la fibrina formarsi nei vasi polmonari senza arrivare dalla periferia? (1).

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La nuova frontiera della gestione antitrombotica della fibrillazione atriale: la chiusura dell’auricola sinistra

Di | 23 Dicembre 2024 | 1
Ultima modifica: 26 Dicembre 2024

La procedura di chiusura dell’auricola sinistra per la prevenzione dello stroke nei soggetti fibrillanti si è arricchita nel corso del 2024 di numerose evidenze scientifiche che ne supportano l’impiego anche in assenza di controindicazione all’utilizzo di anticoagulanti. La prevenzione dell’ictus recidivante in corso di terapia anticoagulante, l’impiego in alternativa al trattamento farmacologico nei soggetti candidati all’ablazione, il tipo e la durata dell’anticoagulazione o antiaggregazione dopo la procedura, sono tra i temi affrontati dal prof. Paolo Prandoni in questo “compendio” della letteratura più recente.

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Trombosi venosa cerebrale e DOAC: lo studio DOAC-CVT

Di | 19 Marzo 2025 | 0
Ultima modifica: 20 Marzo 2025

Sono stati pubblicati su Lancet Neurology i risultati dello studio DOAC-CVT, uno studio internazionale prospettico osservazionale che ha valutato l’efficacia e la sicurezza degli anticoagulanti orali diretti (DOAC) a confronto con gli antagonisti della vitamina K (AVK) in soggetti con trombosi venosa cerebrale (1). Un ulteriore tassello a supporto dell’utilizzo dei DOAC in questa delicata categoria di pazienti.

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Ruolo chiave della spike nel danno ai vasi sanguigni implicato nelle conseguenze a breve e lungo termine del COVID-19

Di | 22 Gennaio 2025 | 0
Ultima modifica: 23 Gennaio 2025

Se nel 2021 iniziavano a comparire i primi lavori scientifici che evidenziavano un possibile ruolo della proteina spike del SARS-CoV-2 nelle complicanze cardiovascolari del COVID-19, nei successivi tre anni numerosi studi, alcuni dei quali, forse tra i più illuminanti, ad opera del prestigioso gruppo Italiano dell’Istituto Mario Negri, hanno confermato come la proteina spike possa essere tra i principali attori di quella infiammazione dello strato più interno dei vasi sanguigni (endotelio) nota come “endotelite”, alla base di molte delle complicanze del COVID-19, sia in fase acuta che a lungo termine (long-COVID o post-COVID) (1). Un recente studio coordinato dai ricercatori dell’Università di Berna ha documentato in vitro gli effetti persistenti della spike sull’endotelio, contribuendo a fornire elementi per individuare trattamenti efficaci (2).

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