FORMAZIONE

L’uso di trattamenti antitrombotici è sempre più frequente, sia nella prevenzione che in diversi settori delle terapie mediche, interventistiche, e chirurgiche. Largamente sottostimato è il numero di pazienti che, per periodi limitati o cronicamente, fanno uso di questi trattamenti, ciò per la crescita costante delle loro indicazioni cliniche. È ovvio che il loro uso, in mancanza di studi clinici chiarificatori, si accompagni ad aree di incertezza, talvolta pressoché completa, ma comunque spesso si traduce in ampie zone grigie dove gli operatori devono prendere decisioni pur in assenza di chiare indicazioni.
Lo scopo del 9° Convegno della Fondazione Arianna Anticoagulazione, che si terrà a Bologna il 2 e 3 aprile 2025, è quello di evidenziare le aree grigie sull’uso appropriato per efficacia e sicurezza di questi trattamenti, favorendo il confronto tra esperti dei diversi settori ed esperti in coagulazione ed emostasi, focalizzandosi nell’uso dei famaci anticoagulanti e antitrombotici.

In Italia, oltre due milioni di persone sono in trattamento cronico con farmaci anticoagulanti, il 70% dei quali con anticoagulanti orali diretti (DOACs). Con l’introduzione delle recenti normative, la gestione del paziente che assume DOACs, riguarda in modo sempre più pressante il medico di medicina generale che deve interrogarsi anche su follow up e durata del trattamento.
Al contempo la gestione dei “vecchi” anticoagulanti, come le eparine a basso peso molecolare (EBPM) che continuano ad essere di larghissimo utilizzo nel contesto ospedaliero, rimane complessa perché complesso è il paziente ospedalizzato che ne necessita, spesso affetto da neoplasia o comunque ad alto rischio emorragico.
Come possiamo migliorare la sicurezza di queste terapie? Quando possiamo utilizzare il laboratorio per ottimizzare il trattamento con DOAC o EBPM? Come seguire i pazienti in DOAC nel follow-up? I point of care (POC) sono affidabili per il monitoraggio della terapia con warfarin? Come affrontare i problemi sollevati dalle nuove normative?
Questi e molti altri sono i quesiti che verranno affrontati dai principali esperti nel settore per individuare indicazioni condivise. Ampio spazio sarà inoltre riservato alla discussione dei risultati degli studi START e all’aggiornamento sulle più recenti evidenze scientifiche in merito alla gestione dei pazienti con tromboembolismo venoso o con complicanze legate al trattamento, come la trombocitopenia trombotica indotta da eparina (HIT). Inoltre, due importanti tavole rotonde, condotte da Cecilia Becattini (Perugia) e Walter Ageno (Varese), vedranno confrontarsi gli esperti più autorevoli sui temi del trattamento e della gestione dell’embolia polmonare (in acuto e nel follow-up) e della diagnosi e terapia della trombosi dell’arto superiore.

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione