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l paziente in terapia anticoagulante può scegliere la località di vacanza che preferisce in funzione delle proprie condizioni di salute. Quindi può optare per mare, montagna, campagna o città. Non sono controindicati i viaggi aerei.

Prima di partire per le vacanze è consigliabile effettuare un controllo presso il medico di riferimento (o il Centro) e assicurarsi di avere a disposizione la scorta di farmaco sufficiente al trattamento per l’intero periodo di vacanza. In caso di trattamento con gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) è importante portare sempre con sé una copia del piano terapeutico, indispensabile in Italia per la prescrizione del farmaco in regime di rimborsabilità. In caso di terapia con AVK (Coumadin® o Sintrom®) è sempre utile conoscere prima di partire i Centri dove potere effettuare un controllo dell’INR, in caso di necessità. Se il paziente utilizza un coagulometro portatile per effettuare il controllo dell’INR si raccomanda di portare con sé anche un’adeguata scorta di strisce reattive. Inoltre è buona regola che il paziente abbia, oltre alla tessera sanitaria e di esenzione per patologia, anche un tesserino sanitario che riporti: le generalità, le indicazioni al trattamento anticoagulante,il tipo di farmaco, la posologia e gli orari di assunzione del farmaco anticoagulante.
Questa raccomandazione può essere di estrema utilità nei rari casi in cui sia necessario un ricovero ospedaliero urgente o valutazioni mediche specialistiche per l’insorgenza di altre condizioni patologiche.

Alcune regole generali

La vacanza in montagna: in caso di cardiopatia severa e ipertensione non ben controllata dal trattamento si consiglia di evitare altezze oltre i 1000-1500 metri. Durante la vacanza è buona regola misurare la pressione arteriosa. Inoltre si raccomanda di evitare sport pericolosi come, ad esempio, sci alpinismo e deltaplano.

La vacanza al mare: sconsigliato rimanere in spiaggia nelle ore più calde della giornata ed esporsi al sole per troppe ore e senza adeguata protezione solare. Pazienti affetti da trombosi venose profonde o superficiali agli arti inferiori possono trarre beneficio da passeggiate in acqua.