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Questo valore può essere leggermente diverso se misurato in laboratori differenti, a causa del tipo di reagente utilizzato. Per questo il consiglio è di rivolgersi sempre alla stessa struttura.

L’ INR (international normalized ratio) è la scala usata per esprimere i risultati del tempo di protrombina, test che valuta il tempo impiegato dal sangue a coagulare quando viene mescolato con alcuni reagenti di laboratorio che attivano la coagulazione in maniera simile a quello che accade in vivo. Il tempo di coagulazione riscontrato nel paziente dipende dal sangue, ma anche dal tipo di reagenti che si usano per la misura. Ci sono diversi tipi di reagenti commercialmente disponibili ed è ovvio che in un’economia di libero mercato ogni laboratorio possa scegliere il reagente che più si adatta alle proprie esigenze (costi, stabilità nel tempo, maneggevolezza, ecc.). È chiaro allora che un paziente che si riferisse occasionalmente a laboratori diversi per misurare il tempo di protrombina, potrebbe ottenere risultati diversi a seconda del reagente usato per la misura. Questo renderebbe complicato per il medico l’aggiustamento della dose del farmaco.

La scala INR è stata sviluppata per minimizzare questo problema, armonizzando i risultati del tempo di protrombina del paziente anticoagulato con Coumadin o Sintrom, lasciando così la libertà di riferirsi a qualunque laboratorio.

Alcuni pazienti hanno scritto al portale lamentando che il proprio INR, misurato in due laboratori diversi, a distanza di pochi giorni, produceva risultati diversi. Quali possono essere i motivi e quali le soluzioni?

L’armonizzazione dei risultati dell’INR è un processo matematico complesso che, oltre ai reagenti di laboratorio, è soggetto a una serie di variabili, alcune delle quali difficili da controllare. Ad esempio, il sistema usato per il prelievo del sangue (siringa, o sistema con vuoto pneumatico), difficoltà del prelievo (vene piccole o fragili), tipo di provetta (plastica, vetro), il tempo che intercorre fra la raccolta del sangue e la misura ed altre ancora, della cui armonizzazione l’INR non tiene conto.

Accade allora, che si possano verificare piccole variazioni nel valore assoluto dell’INR quando si cambia laboratorio. Queste variazioni normalmente sono molto contenute e non hanno conseguenze importanti nella decisione del medico che prescrive la dose di farmaco sulla base dell’INR, lasciando così intatta la validità dell’INR. Il consiglio pratico è tuttavia quello di avere fiducia nel sistema INR, che è usato da più di 40 anni con ottimi risultati e riferirsi sempre allo stesso laboratorio, a meno di stringenti necessità (vacanze, viaggi di lavoro, ecc.).