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I sintomi dell’embolia polmonare

L’embolia polmonare può esordire, “mimando” i sintomi di altre patologie, con dolore toracico, tosse, espettorato striato di sangue, sincope e\o affaticamento respiratorio. Nonostante la dispnea (mancanza di respiro) compaia generalmente all’improvviso e a riposo, un recente studio ha documentato che, soprattutto in soggetti giovani (o comunque in buone condizioni cardiache e respiratorie), il primo sintomo può essere, in un numero non trascurabile di casi, un affaticamento respiratorio che compare solo esercitando una attività fisica, anche blanda (come una passeggiata per breve tratto).

La diagnosi dell’embolia polmonare

Purtroppo, nessun sintomo è “esclusivo” dell’embolia polmonare e la diagnosi differenziale con altre patologie va fatta in pronto soccorso dove il medico, dopo aver stimato la probabilità che si tratti effettivamente di embolia polmonare (per il calcolo della quale esistono degli appositi scores come il Wells ed il Ginevra), valuterà la necessità di effettuare un prelievo venoso per il dosaggio del D-dimero e\o un’angio tomografia computerizzata (TC) polmonare. Per la diagnosi è possibile ricorrere anche alla scintigrafia polmonare, anche se è una metodica più raramente disponibile ed effettuabile in urgenza.

La terapia

La terapia dell’embolia polmonare acuta si basa su farmaci anticoagulanti che possono essere somministrati per via sottocutanea (eparina a basso peso molecolare o fondaparinux), endovenosa (eparina sodica) o orale (warfarin, acenocumarolo, edoxaban, dabigatran, rivaroxaban o apixaban).

Mentre apixaban e rivaroxaban possono essere iniziati direttamente (in pazienti a basso rischio), dabigatran e edoxaban devono essere preceduti da almeno cinque giorni di eparina (sottocute o e.v.) o fondaparinux. Gli anti-vitamina K (warfarin o acenocumarolo) vanno “embricati” con le eparine o il fondaparinux.

I pazienti più gravi, in imminente pericolo di vita, vengono trattati con farmaci trombolitici per via endovenosa sistemica o, in alcuni centri, con tecniche di disostruzione meccanica eventualmente associate a trombolisi locoregionale.