In una torrida giornata dell’estate del 2000 la mia vita improvvisamente è stata stravolta.

Ero in vacanza, e dunque, non avevo motivi per non stare bene. Eppure, erano ormai alcuni giorni che non mi sentivo in forma, ero stanchissima. Ogni cosa mi costava grande fatica. Andai da un medico, il quale mi consigliò di sottopormi ad una visita cardiologica. Mi attivai subito, ma poiché era un venerdì la prenotai per il lunedì successivo. In quei due giorni continuai la mia vita normale anche se stanchissima. La domenica pomeriggio mi resi conto che i movimenti si stavano sempre più rallentando! Cercai una seggiola per sedermi. Fu una sedia provvidenziale, perché non riuscii più a muovermi.

Avevo avuto un TIA (attacco ischemico transitorio), che colpì la parte destra del corpo. Mi ricordo ancora con angoscia che non riuscivo non solo a reggermi in piedi, ma anche a formulare le parole. Fui portata con urgenza in ospedale, dove mi ricoverarono nel reparto di neurologia. Dopo i primi soccorsi mi dissero di muovermi. Pensai che erano folli! E invece mi sbagliavo perché la mia gamba si muoveva e iniziai a parlare. Mi sembrava un miracolo. Successivamente rimasi nuovamente bloccata nel linguaggio, e fino al mattino dopo non aprii bocca. Nel corso della notte, i medici e gli infermieri mi chiedevano continuamente di dire cosa sentivo, ma non rispondevo perché il linguaggio che avevo nella mente era terribile. Solo dopo vari solleciti e richieste riprovai a parlare, ci riuscii.

La prima cosa che fecero in ospedale fu di “scoagularmi”, una parola orribile, non sapevo cosa intendessero, ma devo dire che in quel momento non mi interessava. Il vero problema iniziò una volta dimessa. Non sapevo come fare. Solo grazie all’aiuto del medico che mi visitò la prima volta, fui in grado di continuai la terapia. Inizialmente con molta paura. Ora di anni sono passati tanti, assumo regolarmente Coumadin, e riesco a stare nel range. Sospendo la terapia, in accordo con il medico, quando devo sottopormi ad esami particolari o devo assumere dei farmaci che interferiscono. Non ho più paura, sono seguita da un centro TAO che mi dà grande fiducia e sono ritornata alla vita normale.