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Un flusso rosso che improvvisamente cola dal naso può spaventare. Fortunatamente nella maggior parte dei casi non si rivela una cosa grave.

Il sangue dal naso, in termine tecnico epistassi, proviene dalle fosse nasali e può andare dalla semplice ed occasionale perdita di poche gocce, fino ad un flusso abbondante e preoccupante. Infatti, nel naso sono presenti molti piccoli vasi situati superficialmente nelle mucose che possono facilmente sanguinare. Le cause sono varie: una delle più comuni è la secchezza dell’aria, dovuta sia a fenomeni atmosferici sia ad ambienti con riscaldamento o aria condizionata. Anche il contatto con polveri, fumo o pollini può provocare la secchezza delle mucose.
Il raffreddore è una causa frequente di epistassi: starnutire e soffiare ripetutamente il naso possono provocare il sanguinamento. Allo stesso modo gli antistaminici e i decongestionanti che si usano localmente per combattere il raffreddore e le allergie possono seccare le mucose e dunque far sanguinare il naso.
Gli episodi di epistassi sono più comuni e di entità maggiore in presenza di alterazioni della coagulazione del sangue e/o delle piastrine. A loro volta queste alterazioni possono essere causate da alcune malattie del sangue (ad esempio, piastrinopenia) del fegato o dei reni. Ancor più di frequente le alterazioni della coagulazione sono causate dall’uso di farmaci anticoagulanti (eparine, warfarin, acenocumarolo, dabigatran, rivaroxaban, apixaban, edoxaban), o antiaggreganti piastrinici (acido acetilsalicilico, ticlopidina, clopidogrel prasugrel, ticagrelor).
I traumi diretti sul naso (pallonata, pugno, testata…) possono causare epistassi.

 

Che cosa fare

In caso di epistassi ci sono alcuni semplici accorgimenti che la persona, o chi fornisce la prima assistenza, possono fare per cercare di arrestare il sanguinamento. La persona va tranquillizzata e messa:

  • seduta con la testa leggermente reclinata in avanti su di un contenitore che raccolga il sangue (ciotola, lavamano…);
  • può essere utile liberare il collo, sbottonando la camicia e rimuovendo eventuali sciarpe, cravatte, foulard;
  • premere in modo costante con il pollice sull’esterno della narice (“ala nasi”) da dove proviene il sanguinamento, in modo da comprimerla per tutta la sua altezza contro il setto, con fermezza ma senza provocare dolore. Mantenere fissa la pressione per 3-5 minuti. Rilasciare poi lentamente, senza soffiare il naso, per verificare se l’emorragia è arrestata;
  • soprattutto in caso di epistassi da trauma può essere utile raffreddare esternamente il naso e la parte traumatizzata (borsa del ghiaccio, panno freddo…);
  • se il sanguinamento persiste nonostante questi tentativi, magari ripetuti 2-3 volte, portare il paziente al Pronto Soccorso per ulteriori accertamenti;
  • un eventuale tamponamento andrebbe fatto solo da personale esperto e con materiale idoneo (garze “grasse”, specifici tamponi).

 

Che cosa NON fare:

  • tenere la testa reclinata all’indietro: il sangue scorrerebbe nel retro-faringe impedendo di accorgersi se l’emorragia si è arrestata o è ancora in atto. Inoltre, il sangue verrebbe inghiottito provocando vomito, o finire in trachea facendo tossire;
  • utilizzare tamponi di cotone idrofilo, ovatta o altri materiali filamentosi e “asciutti” che si imbevono di sangue e si attaccano alla mucosa nasale, danneggiandola e rendendo poi difficile la rimozione del tampone.

Nella maggior parte dei casi il sanguinamento si arresta con queste semplici manovre. Se ciò non accadesse è importante recarsi al più vicino Pronto Soccorso per meglio accertare la o le cause del sanguinamento, mettere il paziente in sicurezza e provvedere alle cure necessarie da parte di personale medico.

A cura di Livia Gamondi