La Fondazione Europea indipendente in Angiologia e Medicina Vascolare (VAS) ha pubblicato un documento di consenso sulla prevenzione ed il trattamento della sindrome post-trombotica (SPT) indicando come “appropriato”, a tal fine, l’utilizzo dell’elastocompressione.

Il documento va a toccare un tema un po’ “negletto” dalle linee guida internazionali per la carenza di studi clinici su vasta scala che si siano occupati della sindrome post-trombotica. Quest’ultima, caratterizzata dalla comparsa di ulcere, dolore, gonfiore, discromie che insorgono a distanza di tempo nell’arto che ha subito una trombosi venosa, può arrivare ad interessare il 40-50% dei pazienti.

Il presidio principale proposto sia per la prevenzione che per il trattamento della SPT, la calza elastica a compressione graduata, richiede una vera e propria educazione del paziente che dovrebbe essere seguito con attenzione e consiglio da parte del medico per arrivare ad un corretto utilizzo. Tuttavia, il comportamento effettivo del singolo individuo nei confronti dell’elastocompressione è difficilmente standardizzabile e valutabile al fine di ottenere vasti studi di alta qualità. Consapevole di ciò il gruppo internazionale di esperti VAS ha voluto, tramite questo documento, sintetizzare un prezioso patrimonio di esperienza al fine di fornire un supporto pratico al medico che vuole efficacemente aiutare il paziente sia a risolvere i sintomi della fase iniziale di una trombosi venosa, sia prevenire (o trattare) un frequente complicanza a lungo temine, con notevoli conseguenze sulla qualità di vita, come la sindrome post-trombotica.

Il gruppo di lavoro, pur con i riconosciuti limiti legati alla scarsa disponibilità di studi clinici, ha fornito una serie di indicazioni classificando come “appropriato” l’utilizzo dell’elastocompressione (che può essere effettuata tramite bendaggio elastico o calza elastica a compressione graduata) sia per il miglioramento dei sintomi nella fase acuta della trombosi venosa (ileo-femorale, poplitea o distale), che per la prevenzione della sindrome post-trombotica ed il trattamento della stessa una volta che si sia manifestata. Nel caso in cui nei primi giorni della trombosi venosa l’arto risulti molto gonfio ed edematoso, può essere consigliabile, sebbene di più difficile esecuzione, un bendaggio elastico.

Quando è possibile utilizzare la calza elastica, l’entità della compressione che viene consigliata (30-40 mmHg alla caviglia) è la stessa sia per la prevenzione che per il trattamento della sindrome post-trombotica con una lunghezza che varia in base al livello della trombosi venosa: fino alla coscia nella trombosi ileo-femorale, fino al ginocchio (gambaletto) nella trombosi poplitea. In quest’ultimo caso l’utilizzo del gambaletto viene considerato vantaggioso poiché meglio tollerato consentendo una maggiore aderenza al trattamento. Tuttavia, gli esperti sottolineano come sia di fondamentale importanza monitorare e consigliare con costanza il paziente nell’utilizzo del dispositivo medico. Inoltre, durante le visite di controllo varrà valutata l’eventuale presenza e gravità di una sindrome post trombotica, al fine di stabilire la durata necessaria dell’elastocompressione (che può variare molto da paziente a paziente).

Non dimentichiamo che anche l’esercizio fisico, come il camminare, sebbene sia stato valutato in pochissimi studi clinici, così come il calo di peso nei soggetti sovrappeso o obesi, viene indicato dal gruppo di studio come appropriato per la prevenzione ed il trattamento della sindrome post-trombotica.



Bibliografia

Cosmi B, Stanek A, Kozak M, Wennberg PW, Kolluri R, Righini M, Poredos P, Lichtenberg M, Catalano M, De Marchi S, Farkas K, Gresele P, Klein-Wegel P, Lessiani G, Marschang P, Pecsvarady Z, Prior M, Puskas A, Szuba A. The Post-thrombotic Syndrome-Prevention and Treatment: VAS-European Independent Foundation in Angiology/Vascular Medicine Position Paper. Front Cardiovasc Med. 2022 Feb 24;9:762443. doi: 10.3389/fcvm.2022.762443. PMID: 35282358; PMCID: PMC8907532.