Paolo Pedico
Referente regionale Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati Regione Puglia.

“Serve un test immediato di laboratorio che ci faccia comprendere qual è il livello di rischio di un paziente che deve per esempio sottoporsi a un intervento chirurgico e servono direttori di strutture che conoscano anche l’emostasi. A livello pugliese questo manca”.
Paolo Pedico, referente regionale di AIPA Regione Puglia, evidenzia le due carenze più gravi, secondo l’associazione di pazienti che rappresenta, nella regione del Sud Italia.
“L’arrivo dei NAO ha risolto molti problemi intrinseci alla terapia anticoagulante – ammette Pedico, che è anche un emostasiologo in un servizio trasfusionale nella città di Barletta -, ma come in ogni novità ci sono degli aspetti che vanno organizzati”.
Non avere più la necessità di un controllo costante di laboratorio, infatti, non significa eliminare la possibilità di usufruirne al momento del bisogno, per esempio quando un paziente arriva in pronto soccorso.
“A livello pugliese purtroppo pochi ospedali hanno organizzato la diagnostica per i nuovi farmaci e manca una rete di centri che parlino la stessa lingua – prosegue il referente AIPA – Un medico che tratta un paziente antiocoagulato non può non conoscere le problematiche legate ai deficit coagulativi”, ricorda.
“I pazienti richiedono costantemente sicurezza. E la sicurezza la possiamo dare grazie a centri abitati da persone adeguate al compito per il quale sono state chiamate”, conclude Pedico.