Sono oltre 17 milioni le persone che vengono colpite da ictus ogni anno nel mondo e, in Italia, sono 200 mila.
Ogni due secondi qualcuno è vittima di un ictus, indipendentemente dall’età o dal sesso. L’ictus cerebrale (dal termine latino che letteralmente significa “colpo” e corrisponde all’inglese “stroke”) è una lesione cerebrale acuta causata dall’interruzione del flusso di sangue per occlusione (ischemia) o rottura (emorragia) di un vaso arterioso cerebrale. L’ictus si distingue dal TIA (attacco ischemico transitorio) per la durata dei sintomi, rispettivamente superiore e inferiore alle 24 ore. Un ictus si differenzia da un TIA per la presenza di una lesione cerebrale permanente.
I fattori di rischio sono diversi, alcuni di tipo genetico come sesso, età ed ereditarietà che non sono modificabili e altri comportamentali e, dunque, facilmente modificabili. Questi sono: scorretta alimentazione, dislipidemia (elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue), fumo, abuso di alcool e sostanze stupefacenti che possono danneggiare le arterie in giovane età.
Adottando uno stile di vita più sano è possibile ridurre la probabilità di incorrere in un evento ischemico.
Oltre all’importanza della prevenzione è fondamentale saper riconoscere l’ictus ai primi sintomi per poter intervenire con misure efficaci, come una terapia chiamata trombolisi (ad oggi la sola approvata per la cura dell’ictus in acuto) che, se somministrata per via venosa entro 4 ore e mezzo dall’esordio dei sintomi, può ridurre la disabilità di molti tra i più comuni tipi di ictus.
Un modo utile e semplice per confermare un sospetto di ictus e chiamare subito soccorso è RAPIDO, acronimo di:
- R – RIDI
chiedere alla persona di sorridere e osservate se la bocca è “storta”; - A – ALZA LE BRACCIA
chiedere alla persona di alzare tutte e due le braccia contemporaneamente e vedere se ne solleva solo uno; - P – PARLA
invitare la persona a parlare e verificare se si esprime in modo confuso o in maniera comprensibile; - I – ICTUS
- D – DOMANDA AIUTO
chiamare immediatamente il 118 e descrivere nel modo più preciso possibile i sintomi per far sì che gli operatori sanitari possano mandare l’ambulanza con il team adatto e allertare l’ospedale dotato di Stroke Unit più vicino; - O – ORARIO
è importante conoscere l’ora esatta dell’esordio dei sintomi, questa informazione è fondamentale agli operatori sanitari per operare nel modo più efficace possibile.
Anche se i sintomi hanno un andamento altalenante o addirittura sembrano scomparire è opportuno chiamare sempre il 118.
Video illustrativo, su gentile concessione del sito saluteanimata.it