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Collaboriamo con il Registro START da molto tempo: almeno sei anni. Come gruppo di Caserta, vista la nostra specializzazione cardiologica, siamo stati impegnati nello START Antiplatelet”.

Paolo Calabrò è direttore della struttura di Cardiologia clinica a direzione universitaria e direttore del Dipartimento presso l’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Con i suoi colleghi ha arruolato per lo START diverse centinaia di pazienti: “La peculiarità più interessante del registro è che ha un doppio flusso informativo: da una parte i Centri forniscono dati di vita reale dei pazienti, dall’altra possono chiedere l’accesso al database per condurre studi in autonomia a partire dai dati prodotti in modo collaborativo”. Lo START Antiplatelet segue in particolare la gestione dei pazienti con sindrome coronarica acuta in trattamento con farmaci antiaggreganti vecchi e nuovi.

Tra il 2018 e il 2021 sono quattro i lavori che hanno visto la partecipazione del gruppo campano: “Nel primo1 abbiamo analizzato l’effetto che l’indice di massa corporea ha sugli eventi sia ischemici che emorragici dei pazienti all’interno dello START Antiplatelet – spiega Calabrò, che è anche Ordinario di Cardiologia presso l’Università Vanvitelli di Caserta – Questo per ragionare sul potenziale paradosso dell’obesità nel mondo dei pazienti con sindrome coronarica acuta (che secondo alcuni studi sarebbe una condizione protettiva in questa popolazione di pazienti, ndr)”.

Il secondo studio2 ha invece confrontato i pazienti in trattamento con un vecchio farmaco antipiastrinico (clopidogrel) con quelli in trattamento con uno più nuovo, innovativo e potente (ticagrelor) analizzando quello che succedeva nei pazienti ad alto rischio emorragico.

Il terzo3, nel quale il nostro gruppo ha avuto più spazio, ha paragonato le caratteristiche cliniche ed epidemiologiche della strategia terapeutica dei pazienti con sindrome coronarica acuta trattati nello START Antiplatelet con quelli trattati in un altro registro sempre italiano, sempre di mondo reale, ma un po’ più datato cui abbiamo preso parte, l’Eyeshot”, prosegue l’esperto.

Infine, il più recente4 riguarda l’analisi di pazienti con alcuni fenotipi specifici per alcune strategie farmacologiche prolungate.
Avere la possibilità di fare ricerca e confrontarsi sotto l’egida dello START è qualcosa di prezioso, per il quale dobbiamo ringraziare chi lo ha voluto molti anni fa e chi continua a coordinarlo oggi – afferma Calabrò – Sono contento che il Centro di Cardiologia di Caserta possa contribuire a questo progetto”.


Bibliografia

  1. Calabrò P, Moscarella E, Gragnano F, et al. Effect of Body Mass Index on Ischemic and Bleeding Events in Patients Presenting With Acute Coronary Syndromes (from the START-ANTIPLATELET Registry). Am J Cardiol. 2019;124(11):1662-1668. doi:10.1016/j.amjcard.2019.08.030
  2. Gragnano F, Moscarella E, Calabrò P, et al. Clopidogrel versus ticagrelor in high-bleeding risk patients presenting with acute coronary syndromes: insights from the multicenter START-ANTIPLATELET registry. Intern Emerg Med. 2021;16(2):379-387. doi:10.1007/s11739-020-02404-1
  3. Calabrò P, Gragnano F, Di Maio M, et al. Epidemiology and Management of Patients With Acute Coronary Syndromes in Contemporary Real-World Practice: Evolving Trends From the EYESHOT Study to the START-ANTIPLATELET Registry. Angiology. 2018;69(9):795-802. doi:10.1177/0003319718760917
  4. Cesaro A, Gragnano F, Calabrò P, et al. Prevalence and clinical implications of eligibility criteria for prolonged dual antithrombotic therapy in patients with PEGASUS and COMPASS phenotypes: Insights from the START-ANTIPLATELET registry. Int J Cardiol. 2021;345:7-13. doi:10.1016/j.ijcard.2021.10.138