Il problema dell’aderenza alla terapia con i farmaci anticoagulanti è diventato ancora più sentito dopo l’introduzione dei nuovi anticoagulanti orali (NAO).
fatti i “vecchi” cumarinici richiedevano un regolare monitoraggio di laboratorio, per trovare e mantenere la dose corretta, e questo serviva anche da verifica al fatto che il paziente assumesse costantemente e correttamente la dose prescritta. Con i NAO, che vengono prescritti a dosi fisse, una o due volte al giorno senza regolari controlli di laboratorio, diventa importante dare al paziente strumenti in grado di migliorare la correttezza nell’assunzione del farmaco. Infatti la mancanza di controlli di laboratorio potrebbe far passare inosservati eventuali errori e dimenticanze nell’assunzione del farmaco anticoagulante da parte dei pazienti, con intuibili gravi conseguenze per la loro salute.
Lo studio è stato condotto in 28 pazienti con ictus ischemico, di età media di 57 anni, posti in terapia anticoagulante e sorteggiati per ricevere aiuto, oppure no, da una applicazione appositamente sviluppata ed installata sul loro smartphone. Tramite lo smartphone l’applicazione identifica visivamente il paziente, il farmaco ed il momento della assunzione in tempo reale. La correttezza del funzionamento del sistema tramite smartphone è poi stata verificata con il conteggio delle compresse e con prelievi ematici in entrambi i gruppi di pazienti, quelli aiutati dallo smartphone e quelli non aiutati.
L’aderenza cumulativa media, cioè la esatta assunzione del farmaco, è stata del 100% per chi ha beneficiato dell’aiuto dello smartphone, mentre negli altri è stata solo del 50%.
Gli Autori concludono che nei pazienti, alcuni dei quali con scarsa dimestichezza nell’uso dello smartphone, lo strumento di intelligenza artificiale sviluppato ha determinato un importante incremento nell’aderenza al trattamento con i farmaci anticoagulanti.
Questo tipo di monitoraggio in tempo reale dell’assunzione del farmaco anticoagulante potrebbe modificare in senso positivo il comportamento dei pazienti che devono assumere anticoagulanti, migliorando l’aderenza e quindi i risultati del trattamento in termini di efficacia e sicurezza.
Bibliografia
Labovitz DL. Et al. Using artificial intelligence to reduce the risk of nonadherence in patients on anticoagulant therapy. Stroke 2017; 48:1416-1419
Confermo che lo smartphone aumenta l’aderenza alla terapia. Dopo 10 mesi di xarelto non ho saltato una sola dose e il range d’intervallo di assunzione varia da -15 a +20 (minuti) di anticipo/ritardo rispetto all’ora “x”. Perché introduco il concetto di “anticipo”? Perché non uso nessuna APP specifica se non quella di una comune agenda che cmq consulto e per la quale ho inserito un allarme sonoro così fastidioso che talora voglio evitarlo anticipandolo. Non vanno bene le app specializzate, secondo me, perché l’assunzione di una terapia in fondo è una delle attività comuni assimilabile a qualsiasi altra di una giornata. Inoltre una buona agenda (va benissimo quella di Google) permette di inserire un’allarme/meno stabile e permanente anche sine die.
Il ritardo può accadere se c’è una vicenda sociale che suggerisce il silenziamento dello smartphone ma la funzione vibratoria può utilmente sopperire.