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La somministrazione di più farmaci può nascondere insidie, soprattutto nei pazienti anziani. Ecco alcuni suggerimenti molto pratici da parte di un geriatria per ridurre i rischi.

La politerapia è definita come la contemporanea e continuativa assunzione di più farmaci. Si tratta di un problema estremamente frequente nella popolazione anziana. In Italia, circa l’11% degli anziani assume 10 o più farmaci e quasi il 50% assume 5 o più farmaci contemporaneamente (dati OSMED 2018). Questo dato è in linea con quello di molti Paesi europei e con gli Stati Uniti.
Farmaci secondo prescrizione medica, farmaci da banco e integratori I farmaci secondo prescrizione sono quelli che si possono avere solo presentando la ricetta medica, i farmaci da banco sono quelli che si possono acquistare senza ricetta e gli integratori sono preparati commerciali che mirano a prevenire o combattere carenze documentabili o presunte.

Quali sono i rischi della politerapia?

I rischi correlati all’utilizzo contemporaneo di numerosi farmaci sono da mettere in relazione a diversi fattori:
– errori nel corretto riconoscimento e nell’assunzione di farmaci (con nomi simili o con confezioni di simile aspetto);
– interazioni farmacologiche, ossia interferenze causate da un farmaco sull’assorbimento, sul metabolismo e sull’eliminazione di un altro farmaco (interazioni “farmacocinetiche”), oppure potenziamento o riduzione dell’efficacia di un altro farmaco che funziona con meccanismo simile o opposto (interazioni “farmacodinamiche”);
– interazioni tra farmaci e malattie di cui è portatore il paziente.

Cosa si può fare per massimizzare i benefici della politerapia e ridurne i rischi?

1. La lista dei farmaci
Prepara e tieni aggiornata la lista dei farmaci che assumi. Nella lista è consigliabile includere non solo i farmaci prescritti dal medico, ma anche i farmaci da banco ed eventuali integratori o prodotti di erboristeria. Andranno riportate sulla lista anche allergie a farmaci e alimenti.
Porta la lista con te nel portafoglio. Quando effettui una visita medica, mostra la lista dei farmaci al medico, in modo da facilitare la prescrizione di eventuali nuove terapie ed evitare sovrapposizioni o prescrizione di farmaci a rischio di interazione con quelli che già assumi.

2. Parla con il tuo medico curante
Quando inizi una nuova terapia, discuti con il tuo medico curante i benefici attesi dal farmaco, le modalità di assunzione corretta e riporta sempre potenziali effetti collaterali. Gli obiettivi di cura vanno sempre discussi attentamente con il tuo medico: questa può essere l’occasione per semplificare alcune terapie o al contrario per iniziarne di nuove, in accordo con le priorità espresse.
Prima di assumere farmaci da banco chiedi al medico curante se questi possono interferire con altri farmaci che assumi o malattie da cui sei affetto.
È importante coinvolgere la tua famiglia e chi ti aiuta nelle attività quotidiane, per gestire insieme la terapia farmacologica, specie se questa è molto complessa, e soprattutto se hai problemi di memoria o altri deficit cognitivi.

3. Aderenza alla terapia
Non interrompere autonomamente i farmaci prescritti dal medico curante. Se hai difficoltà ad assumerli in modo corretto, parla con il medico della possibilità di semplificare la terapia. In alcuni casi è possibile, per esempio, scegliere farmaci che si assumono una sola volta al giorno oppure combinazioni di farmaci in una singola compressa.
Se ti accorgi di dimenticare di assumere i farmaci utilizza strumenti che ti aiutino a ricordare, quali sveglie o allarmi sul telefono cellulare.

4. La scatola dei farmaci
Esistono strumenti che ti possono aiutare ad utilizzare correttamente i farmaci, come i contenitori di pastiglie giornalieri o settimanali.

5. Cambia gli stili di vita
Alcune modifiche al tuo stile di vita possono servire a ridurre il numero dei farmaci che assumi, per esempio seguire una corretta alimentazione, perdere peso, oppure praticare regolarmente attività fisica. Parla con il tuo medico di queste possibilità, se pensi che la terapia farmacologica che segui sia troppo complessa.

A cura di

Prof. Graziano Onder

Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma