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A gennaio 2016 è stato pubblicato su Thrombosis Research un lavoro di Sophie Testa e coll., relativo a uno studio multicentrico, che ha coinvolto 4 Centri Trombosi FCSA (Cremona, Bologna, Padova e Firenze).

Obiettivo dello studio era indagare sulla variabilità dell’attività anticoagulante dei NAO (Nuovi anticoagulanti orali) in 3 gruppi di pazienti trattati da almeno una settimana con dabigatran, rivaroxaban e apixaban.

I risultati hanno mostrato una elevata variabilità tra i pazienti, sia prima dell’assunzione dei NAO sia dopo 2 ore dall’assunzione. Un’ampia variabilità è stata trovata anche nel singolo paziente sottoposto a prelievi per tre volte di seguito. Solo dabigatran ha mostrato una correlazione, anche se modesta, con la funzione renale; non significativa la relazione tra questa variabile e gli altri due NAO.

Questi dati se da un lato confermano quanto pubblicato sulla variabilità del dabigatran nei pazienti trattati con questo farmaco dall’altra mostrano quanto si attendeva in realtà dalla letteratura su gli altri due: rivaroxaban e apixaban. Il fatto che la relazione tra il livello dei NAO e la funzione renale sia scadente, indica chiaramente che il solo dosaggio della creatinina o comunque la determinazione del filtrato glomerulare non sia sufficiente per escludere l’assenza di livelli di questi farmaci nel plasma prima di un intervento chirurgico o di una procedura invasiva, per i quali il dosaggio plasmatico di questi farmaci è consigliabile.

 

A cura di

Francesco Marongiu-Università di Cagliari

Doris Barcellona-Università di Cagliari

 

Bibliografia

Testa S, Tripodi A, Legnani C, Pengo V, Abbate R, Dellanoce C, Carraro P, Salomone L, Paniccia R, Paoletti O, Poli D, Palareti G; START-Laboratory Register. Plasma levels of direct oral anticoagulants in real life patients with atrial fibrillation: Results observed in four anticoagulation clinics. Thromb Res 2016;137:178-83.