Questo studio osservazionale, prospettico di coorte è stato progettato al fine di determinare l’incidenza di recidive precoci e di complicanze emorragiche in pazienti con ictus ischemico acuto e fibrillazione atriale, e di analizzare il ruolo della terapia anticoagulante, soprattutto, in relazione alla tempistica di inizio.

Dei 1029 pazienti arruolati, 766 (74.4%) sono stati trattati anticoagulanti e 449 dopo un iniziale trattamento antiaggregante piastrinico. Dei pazienti trattati con anticoagulanti, 49% sono stati trattati con soli antagonisti della vitamina K (AVK) o anticoagulanti orali diretti, 15% con eparina a basso peso molecolare (EBPM) a dose terapeutica e 36% EBPM a dose terapeutica seguita da AVK.

Durante un follow-up di 3 mesi, 7.6% ha avuto una recidiva di stroke, un attacco ischemico transitorio o un’embolia sistemica nei 3 mesi successivi, 3.6% un sanguinamento cerebrale sintomatico e 1.4% un’emorragia maggiore extracranica; 10.9% dei pazienti è deceduto durante questo periodo di follow-up.

I fattori di rischio associati all’insorgenza dell’outcome primario dello studio, che comprendeva sia gli eventi tromboembolici recidivanti sia le emorragie intra ed extracraniche, sono risultati essere un elevato CHA2DS2-VASc score, un elevato NIHSS score, la dimensione della lesione ischemica iniziale e la terapia anticoagulante. All’analisi multivariata, i pazienti che avevano iniziato la terapia anticoagulante in un periodo compreso tra 4 e 14 giorni, hanno avuto significativamente meno eventi rispetto ai pazienti che hanno iniziato prima di 4 giorni o dopo 14 giorni. Inoltre, l’incidenza di eventi è stata del 7% nei pazienti trattati con AVK, del 16.8% nei pazienti che hanno ricevuto solo EBPM e 12.3% nei pazienti che sono stati trattati con EBPM seguita da AVK.

Gli autori hanno concluso che la terapia anticoagulante orale con AVK dovrebbe essere iniziata non prima di 4 giorni dall’evento ischemico acuto, ma non oltre 2 settimane. In questa finestra, la tempistica di inizio deve essere valutata individualmente in base alle dimensioni della lesione ischemica (maggiori le dimensioni maggiore il rischio di trasformazione emorragica), alla gravità del danno neurologico valutato in base alla scala NIHSS e al rischio di recidiva correlato al punteggio CHA2DS2-VASc.

 

Bibliografia

Paciaroni et al. Early recurrence and cerebral bleeding in patients with acute ischemic stroke and atrial fibrillation: effect of anticoagulation and its timing: the RAF study. Stroke. 2015 Aug;46:2175-82