Contraccezione ormonale in corso di trattamento anticoagulante per tromboembolismo venoso: si può fare?

Un recente studio del gruppo dell’Università di Leiden, pubblicato su Journal of Thrombosis and Haemostasis, fornisce dati che appaiono rassicuranti, a patto che la terapia anticoagulante sia continuata (1), tuttavia il lavoro presenta numerosi limiti. Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Elvira Grandone dell’Università di Foggia.

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Emorragie precoci associate a livelli plasmatici elevati di DOAC in pazienti con fibrillazione atriale: ancora novità dallo studio MAS

Utilizzare dosi ridotte di anticoagulanti orali diretti (DOAC) non è sufficiente ad evitare che in un certo numero di pazienti siano raggiunti alti livelli plasmatici del farmaco, con associato un aumento del rischio emorragico nei primi tre mesi di trattamento anticoagulante, periodo nel quale il rischio di emorragia è già più elevato. La misurazione dei livelli plasmatici dei DOAC all’inizio della terapia potrebbe essere di utilità per evitare questo problema e migliorare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci.

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La Sindrome di Lemierre: una tonsillite pericolosa

Raramente (ma non troppo), in soggetti giovani e sani un’apparentemente banale tonsillite può complicarsi con una trombosi delle vene del collo (giugulari) o con emboli settici. Si tratta della Sindrome di Lemierre. Il prof. Stefano Barco dell’Università di Zurigo, coordinatore insieme al dott. Luca Valerio di un ampio gruppo internazionale di ricerca su questa patologia, l’ha spiegata all’8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it.

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Lo studio MAS: complicanze emorragiche e trombotiche associate al livello dei DOAC in pazienti con fibrillazione atriale

Presentati all’8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it i risultati dello studio MAS (Measure and See Study) relativi all’associazione tra complicanze trombotiche ed emorragiche e livelli misurati di DOACs all’inizio della terapia in pazienti con fibrillazione atriale.

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Intervista a Marco Mordente: come ho affrontato l’embolia polmonare

Intervista a Marco Mordente, ex capitano della nazionale di pallacanestro italiana, che a gennaio 2023 ha avuto un episodio di embolia polmonare, una patologia tanto pericolosa quanto subdola perché può insorgere con sintomi “sfumati”, soprattutto in persone giovani ed allenate. Il suo racconto ci aiuta a mettere in luce alcuni aspetti della patologia e, soprattutto, a capire come trasformare l’esperienza di malattia in una risorsa.

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L’embolia polmonare

Si parla di embolia polmonare quando un coagulo di sangue (trombo), generalmente (ma non sempre) a partenza dalle vene degli arti inferiori, occlude una arteria polmonare. È una patologia seria e potenzialmente fatale che, pertanto, va prontamente riconosciuta e trattata.

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