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Il nuovo documento prodotto dall’American Society of Hematology non rappresenta uno “standard di cura” ma è uno strumento per aiutare i medici clinici a prendere le migliori decisioni circa aspetti diagnostici e terapeutici alternativi.

Alla fine del 2018 l’American Society of Hematology (ASH) ha pubblicato delle nuove linee guida che riguardano numerosi aspetti della gestione del tromboembolismo venoso (TEV).
Le linee guida ASH 2018 si pongono nel solco tracciato precedentemente da altre linee guida, coordinate dall’American College of Chest Physicians (ACCP) fin dal 1986 per dieci edizioni, coniugando le evidenze più aggiornate sul TEV e un continuo progresso della metodologia di sviluppo delle linee guida, a cura degli esperti metodologi della McMaster University (Canada).

Sono stati previsti globalmente dieci capitoli, di cui sei già pubblicati e i rimanenti in fase di ultimazione, che riguardano vari aspetti del TEV: la diagnosi, il trattamento, la prevenzione per i pazienti con patologie internistiche acute e per i pazienti che vanno incontro ad interventi chirurgici, la gravidanza, la popolazione pediatrica, la trombocitopenia indotta da eparina, la trombofilia, gli aspetti peculiari dei pazienti con TEV e cancro, la gestione delle terapie anticoagulanti.

Il progetto è stato avviato nel 2015, quando sono stati costituiti i dieci panel di esperti, ognuno dei quali ha esplicitato a priori circa 20 domande clinicamente rilevanti per ciascun capitolo. Per ogni domanda clinica è stata quindi eseguita una ricerca sistematica della letteratura, allo scopo di ricavare e sintetizzare le evidenze disponibili, secondo il metodo GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation), che ha lo scopo di fornire una metodologia condivisa e universale per proporre raccomandazioni, in particolare dividendo la qualità delle evidenze dalla forza delle raccomandazioni e spiegando il motivo alla base di questi giudizi in modo trasparente.
Occorre sottolineare come i giudizi abbiano tenuto conto di molti aspetti legati ad un determinato intervento diagnostico, terapeutico o gestionale, quali gli effetti desiderabili e non desiderabili, il valore percepito e le preferenze espresse dai pazienti, le risorse richieste, l’equità, l’accettabilità e la fattibilità.

Le raccomandazioni fornite dalle linee guida ASH 2018 sono “forti” o “condizionali”, a seconda che il panel raccomandi o suggerisca un determinato intervento, rispettivamente. Nel primo caso (raccomandazioni forti) la grande maggioranza dei pazienti dovrebbe ricevere quel determinato intervento, che è supportato da risultati di ricerca altamente credibili. Nel caso di raccomandazioni condizionali, invece, vi possono essere diverse opzioni appropriate per diversi pazienti, a seconda del valore e delle preferenze espresse su vari aspetti dell’intervento, in un processo decisionale condiviso tra medico e paziente. Le linee guida ASH 2018 non sono quindi da intendersi come “standard di cura” ma sono primariamente intese ad aiutare i medici clinici a prendere le migliori decisioni circa aspetti diagnostici e terapeutici alternativi. Questo obiettivo è reso possibile grazie anche alla accessibilità delle evidenze ed alla esplicitazione delle motivazioni alla base di ciascuna raccomandazione.

Pertanto queste linee guide possono essere utilizzate anche come base da adattare per la stesura di linee guida locali, regionali o nazionali.
Tutti i capitoli e gli allegati delle linee guida ASH 2018 sono liberamente accessibili all’indirizzo https://www.hematology.org/VTE/