Emorragie severe in terapia anticoagulante orale: quali esiti
Di Stefania Cavazza | 25 Luglio 2024 | 2
Ultima modifica: 22 Agosto 2024
Secondo uno studio retrospettivo di popolazione canadese presentato al Congresso ISTH 2024 di Bangkok, un quarto delle persone anziane ricoverate per una emorragia legata all’utilizzo di anticoagulanti orali va incontro a decesso durante il ricovero o nei primi trenta giorni successivi alla dimissione. Elevato anche il rischio di perdita di autonomia, con il 20% dei sopravvissuti ad emorragia intracranica che necessita di lungodegenza o residenza protetta alla dimissione.
Terapia anticoagulante in gravidanza in portatrici di valvola cardiaca meccanica: “position paper” FCSA
Di Stefania Cavazza | 25 Luglio 2024 | 0
Ultima modifica: 25 Luglio 2024
È stato appena pubblicato il documento di consenso della Federazione Italiana dei Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (FCSA) sulla gestione della terapia anticoagulante nelle donne in gravidanza portatrici di valvola cardiaca meccanica (1)
Anticorpi antifosfolipidi positivi in assenza di manifestazioni cliniche della sindrome (“carriers”): cosa fanno gli specialisti italiani?
Di Stefania Cavazza | 17 Luglio 2024 | 0
Ultima modifica: 18 Luglio 2024
Quando si tratta di sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APS), le domande aperte sono ancora molte. Come comportarsi davanti ad una positività “di laboratorio” in assenza di eventi clinici? E se la trombosi o la complicanza della gravidanza si è verificata ma la positività degli anticorpi è singola o “a basso rischio”? Lo studio START2 antifosfolipidi, attualmente in corso (a cui è possibile aderire come professionisti), si propone di indagare questi e numerosi altri quesiti (1,2).
Riservato ai PROFESSIONISTI
Idrossiclorochina per prevenire le complicanze ostetriche della sindrome da anticorpi antifosfolipidi?
Di Stefania Cavazza | 17 Luglio 2024 | 0
Ultima modifica: 18 Luglio 2024
I risultati positivi di una meta-analisi degli studi sull’utilizzo di idrossiclorochina per prevenire le gravi complicanze della gravidanza che possono verificarsi nella sindrome da anticorpi antifosfolipidi ad alto rischio sono stati presentati al Congresso dell’ISTH2024 a Bangkok. Nonostante i limiti del lavoro, che ha coinvolto solo studi osservazionali, la ricerca fornisce importanti spunti di approfondimento.
Trombosi venose profonde distali isolate: quando sono più a rischio di recidiva dopo la sospensione della terapia
Di Stefania Cavazza | 4 Luglio 2024 | 0
Ultima modifica: 4 Luglio 2024
Presentata al recente Congresso 2024 di Bangkok una post-hoc analisi dello studio RIDTS. Ad un follow up di due anni dopo la sospensione della terapia, il 15% dei pazienti trattati per trombosi venosa profonda (TVP) distale isolata ha avuto un nuovo episodio. Nella maggioranza dei casi (75%) la recidiva era di nuovo una distale isolata ma nel 15% era una trombosi venosa profonda prossimale e nel 10% un’embolia polmonare. La natura dell’evento (non provocato), la breve durata della terapia per la TVP distale (6 settimane) e la presenza di diabete sono risultatati i principali fattori di rischio associati alla recidiva.
Anticoagulanti orali diretti (DOAC) ed integratori: perché associarli è un rischio
Di Stefania Cavazza | 20 Giugno 2024 | 2
Ultima modifica: 20 Giugno 2024
È rischioso assumere DOAC ed integratori a base di olio di pesce (omega-3)? Ed altri integratori? La domanda di un nostro Lettore ci permette di chiarire alcuni aspetti.
Contraccezione ormonale in corso di trattamento anticoagulante per tromboembolismo venoso: si può fare?
Di Stefania Cavazza | 13 Giugno 2024 | 0
Ultima modifica: 26 Luglio 2024
Un recente studio del gruppo dell’Università di Leiden, pubblicato su Journal of Thrombosis and Haemostasis, fornisce dati che appaiono rassicuranti, a patto che la terapia anticoagulante sia continuata (1), tuttavia il lavoro presenta numerosi limiti. Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Elvira Grandone dell’Università di Foggia.
Emorragie precoci associate a livelli plasmatici elevati di DOAC in pazienti con fibrillazione atriale: ancora novità dallo studio MAS
Di Stefania Cavazza | 6 Giugno 2024 | 1
Ultima modifica: 6 Novembre 2024
Utilizzare dosi ridotte di anticoagulanti orali diretti (DOAC) non è sufficiente ad evitare che in un certo numero di pazienti siano raggiunti alti livelli plasmatici del farmaco, con associato un aumento del rischio emorragico nei primi tre mesi di trattamento anticoagulante, periodo nel quale il rischio di emorragia è già più elevato. La misurazione dei livelli plasmatici dei DOAC all’inizio della terapia potrebbe essere di utilità per evitare questo problema e migliorare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci.