Il nuovo studio START-SIAPAV-PAD, nato grazie alla collaborazione tra Fondazione Arianna Anticoagulazione e la Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) è stato presentato al 7° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it. Lo studio, appena avviato, ha l’obiettivo di fornire informazioni preziose e tutt’ora mancanti sul decorso clinico e la gestione terapeutica del paziente affetto da arteriopatia periferica (PAD), al fine di migliorarne l’assistenza e la qualità delle cure.

Si stima che nel 2015, in forte ascesa rispetto agli anni precedenti, le persone affette da arteriopatia periferica nel mondo fossero 236 milioni. I due terzi di questi pazienti appartengono a quindici paesi, tra i quali è compresa l’Italia. Un dato allarmante se si considera che la mortalità a cinque anni per tutte le cause aumenta in base alla presenza e alla gravità della PAD.

Nonostante l’estrema diffusione della patologia nel mondo e le severe implicazioni per la salute a lungo termine, la PAD è ancora misconosciuta, sotto diagnosticata e sotto trattata. Inoltre, anche una volta effettuata la diagnosi, la gestione del paziente e le terapie sono spesso eterogenee per la mancanza di solidi dati scientifici a supporto dell’una o dell’altra strategia.

Come spiegato da Adriana Visonà, direttore dell’Unità Operativa di Angiologia dell’Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana, coordinatrice dello studio e da Romeo Martini, Presidente della società scientifica SIAPAV, lo studio START-SIAPAV-PAD ha lo scopo di raccogliere informazioni a livello nazionale, che consentano di individuare le migliori strategie diagnostiche e terapeutiche per i pazienti affetti da arteriopatia periferica, anche al fine di uniformare i trattamenti.