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Sono quelle che colpiscono certe vene addominali. Si è sempre pensato che fossero forme piuttosto rare, ma negli ultimi anni alcuni studi hanno dimostrato che forse non è proprio così.

Per anni le trombosi venose splancniche sono state ritenute una manifestazione di tromboembolismo venoso estremamente rara. Uno studio svedese aveva analizzato i pazienti registrati con diagnosi di trombosi venosa portale tra il 1995 ed il 2004 e riportato una incidenza annuale di 0,7 per 100.000 individui1. Questa incidenza era stata successivamente rivista da uno studio che aveva valutato le ospedalizzazioni per trombosi venosa portale nell’Italia nordoccidentale tra il 2002 ed il 2012 ed aveva dimostrato una incidenza di 3,78 casi per 100.000 abitanti negli uomini e 1,73 casi per 100.000 abitanti nelle donne, rispetto alla popolazione generale di queste regioni2. Tuttavia, uno studio canadese recentemente pubblicato ha dimostrato che potrebbero essere ancora più frequenti.

Wells e collaboratori 3 hanno analizzato, dapprima tramite un algoritmo e poi manualmente, i referti di tutti gli esami di imaging addominale (ecografia/TC con mezzo di contrasto) eseguiti al The Ottawa Hospital (Canada) dal 2001 al 2015. Hanno così identificato un’ampia coorte di 1561 pazienti adulti con trombosi venose splancniche diagnosticate nell’arco di 15 anni. Si trattava soprattutto di trombosi portali (90,3% dei pazienti) e in circa il 20% dei casi erano coinvolte vene multiple (in particolare le combinazioni più frequenti erano trombosi porto-mesenterica o porto-spleno-mesenterica).

Le trombosi venose splancniche sono state comunque riscontrate poco frequentemente (<0,06% dei 338.000 pazienti valutati ogni anno in questo ospedale). Dal punto di vista epidemiologico, l’incidenza annuale di trombosi venose splancniche è stata calcolata considerando il numero annuale di pazienti afferenti al suddetto ospedale come denominatore. Sono state evidenziate fluttuazioni nell’incidenza annuale, col numero più basso di 59 casi registrato nel 2002, corrispondente a una incidenza di 2,8 casi per 10.000 pazienti. Tra i numeri più alti sono stati evidenziati 128 casi nel 2011 (incidenza 4,3 casi per 10.000 pazienti) e 203 casi nel 2015 (incidenza 5,9 casi per 10.000 pazienti). Gli autori hanno inoltre valutato la sopravvivenza dei pazienti con trombosi venose splancniche confrontati con una popolazione di controllo appaiata per età, sesso e anno di diagnosi.

In generale, le trombosi venose splancniche hanno dimostrato una sopravvivenza significativamente ridotta, con differenze a seconda dei fattori di rischio. In particolare, la presenza di una neoplasia locale addominale è stata associata con un eccesso di rischio relativo di 12 volte se il tumore era recente (diagnosticato nei 6 mesi precedenti), e di 9,7 volte se il tumore era remoto (diagnosi antecedente a 6 mesi). Neoplasie a distanza sono state associate con un eccesso di rischio relativo di circa 5 volte, cirrosi epatica circa 8 volte, e precedente episodio tromboembolico venoso nei 6 mesi precedenti quasi 4 volte. È stato inoltre dimostrato un incremento dell’eccesso di rischio relativo con l’aumentare dell’età.

In conclusione, le trombosi venose splancniche rimangono una forma poco comune di tromboembolismo venoso, soprattutto se confrontate alle trombosi degli arti e all’embolia polmonare. Tuttavia, questi dati canadesi suggeriscono che la loro frequenza possa essere maggiore di quando precedentemente ipotizzato, soprattutto negli anni più recenti. A questa tendenza potrebbe aver contribuito anche il progresso delle metodiche di imaging e il riscontro frequente di trombosi “incidentali”, in pazienti che eseguono imaging addominali per altre motivazioni. Infine, nell’interpretare i dati di incidenza è importante considerare anche l’arco temporale e le caratteristiche della popolazione in oggetto.

 


Bibliografia

  1. Rajani R, Björnsson E, Bergquist A, Danielsson A, Gustavsson A, Grip O, et al. The epidemiology and clinical features of portal vein thrombosis: a multicentre study. Aliment Pharmacol Ther. 2010;32(9):1154-62.
  2. Ageno W, Dentali F, Pomero F, Fenoglio L, Squizzato A, Pagani G, et al. Incidence rates and case fatality rates of portal vein thrombosis and Budd-Chiari Syndrome. Thromb Haemost. 2017;117(4):794-800.
  3. Wells PS, Theberge I, Bowdridge J, Kelly E, Kielar A, Forgie MA, et al. Association of Splanchnic Vein Thrombosis on Survival: 15-Year Institutional Experience With 1561 Cases. J Am Heart Assoc. 2020;9(24):e016600.