Prasugrel è una tienopiridina orale di terza generazione, che agisce da antagonista specifico e irreversibile del recettore piastrinico dell'ADP P2Y12. Anche prasugrel è un profarmaco, ma richiede soltanto un passaggio metabolico per essere convertito nella forma attiva. Prasugrel è più potente, ha un esordio d'azione più rapido e una minor variabilità interindividuale nell'inibizione della funzione piastrinica rispetto a clopidogrel. Nello studio TRITON-TIMI 38, su pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento di rivascolarizzazione percutanea, prasugrel è risultato associato a una riduzione significativa dell'incidenza di eventi ischemici (inclusa la trombosi su stent), ma non della mortalità totale, e con aumentato rischio di eventi emorragici maggiori e fatali rispetto al clopidogrel. Sulla base dei risultati di questo studio prasugrel è indicato in associazione con aspirina per la prevenzione di eventi aterotrombotici in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo, alla dose di carico di 60 mg, seguita da una dose di mantenimento di 10 mg/die. Prasugrel è controindicato in pazienti che presentano una storia di TIA o ictus ischemico, a causa dell'aumentato rischio di sanguinamento fatale e intracranico, e deve essere usato con cautela, e a dose di mantenimento ridotta a 5 mg/die, in pazienti di età superiore ai 75 anni e di peso inferiore a 60 kg, anche se la sicurezza e l'efficacia di tale dosaggio non sono state studiate prospetticamente.