Gestione della terapia anticoagulante negli anziani con fibrillazione atriale

Di | 26 Agosto 2024 | 0
Ultima modifica: 29 Agosto 2024

Oltre due terzi delle persone in terapia anticoagulante orale per fibrillazione atriale ha più di 75 anni. Questi pazienti presentano un più elevato rischio di trombosi e di emorragia, rendendo indispensabile ottimizzare il trattamento anticoagulante. Ma come orientarsi nel "mare magnum" delle numerose recenti pubblicazioni? Il prof. Paolo Prandoni ci aiuta a fare chiarezza

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Novità nella terapia dell’ictus ischemico

Di | 4 Luglio 2024 | 0
Ultima modifica: 4 Luglio 2024

In un contesto clinico dominato dall’incertezza sulle misure più adeguate da adottare in caso di ictus ischemico con presentazione clinica severa in soggetti con occlusione trombotica della carotide interna o del tratto più prossimale della cerebrale media, si è assistito negli ultimi mesi ad una incalzante successione di contributi scientifici di alto livello, che hanno contribuito a fare chiarezza sul valore di provvedimenti capaci di migliorare lo scenario clinico e le attese prognostiche: mi riferisco alla trombolisi endovenosa ed alla trombectomia. I contributi ai quali faccio riferimento sono essenzialmente sei e sono stati tutti pubblicati in riviste di alto prestigio in un breve intervallo temporale.

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Attuali aspetti di terapia e prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasie

Di | 24 Aprile 2024 | 0
Ultima modifica: 24 Aprile 2024

Vent’anni fa la dimostrazione che l’utilizzo di eparina a basso peso molecolare (EBPM) per il trattamento del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia riduce del 50% il rischio di recidiva. In anni recenti la conferma che gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) hanno un’efficacia paragonabile all’EBPM. Ma i DOACs sono tutti uguali? Una recente meta-analisi ha confrontato in modo indiretto l’efficacia e la sicurezza dei diversi DOACs con esiti interessanti. Inoltre, nel seguente articolo, sono discussi i risultati, appena pubblicati, dello studio EVE, che ha confrontato dosi intere e ridotte di apixaban per la prevenzione secondaria del TEV in soggetti neoplastici

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