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Buone notizie per i pazienti in terapia anticoagulante con Coumadin® o Sintrom®.

É scientificamente provato che chi assume farmaci anticoagulanti “anti-vitamina K” non debba seguire un regime dietetico che limiti drasticamente le verdure, in particolare quelle a foglia larga, per ridurre l’assunzione di vitamina K. La quantità di vitamina K assunta con gli alimenti varia molto da persona a persona: in un paziente in terapia con farmaci “anti-vitamina K” questa variabilità viene compensata dall’aggiustamento della dose di Coumadin® o Sintrom®. Il paziente è libero di mangiare secondo le proprie abitudini a meno che, per questioni legate alla propria salute, non debba seguire una dieta specifica. Tra coloro che assumono Coumadin® o Sintrom® alcuni, troppo spesso, pensano di dover avere particolari attenzioni al cibo. Alimentarsi correttamente è molto importante per qualunque persona:mantenere sotto controllo il proprio peso corporeo, evitare l’eccessiva introduzione di grassi e l’eccesso di alcolici, insomma alimentarsi in modo “sano” è buona norma per tutti e riduce il rischio di molte malattie. Questo diventa ancora più importante per le persone meno giovani come sono, per la massima parte, i pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti.

Ma un conto è seguire delle sane regole di igiene alimentare, ed un altro è avere una lunga lista di alimenti “proibiti”. Non esistono motivi per i quali il paziente in terapia con Coumadin® o Sintrom® debba fare una dieta “speciale”, a meno che non vi siano delle condizioni particolari che suggeriscano provvedimenti dietetici specifici. E le verdure? Le famose verdure “a foglia larga” che contengono tanta vitamina K (che contrasta l’azione dell’anticoagulante)? La soluzione a questo problema  non è evitare di mangiare le verdure che, nella maggioranza delle persone, fanno bene alla salute.  La terapia anticoagulante con Coumadin® o Sintrom® si basa infatti sul raggiungimento di un equilibrio fra quantità di farmaco assunto e quantità di vitamina K introdotta con l’alimentazione. Tale equilibrio è espresso dalla stabilità, nel tempo, dei valori di INR. Se la vitamina K venisse completamente esclusa dalla dieta il “sistema” diventerebbe molto instabile.  Proviamo ad immaginare una bilancia con due piatti molto leggeri: un minimo peso ne può  perturbare l’equilibrio, mentre un appesantimento di entrambi i piatti riduce le oscillazioni. Studi scientifici hanno infatti dimostrato che, nei pazienti che hanno un valore di INR molto instabile, è utile somministrare tutti i giorni una certa quantità di vitamina K.

In pratica, quindi, conviene che il paziente continui ad alimentarsi secondo le proprie abitudini e che sia poi il medico a trovare la dose adeguata di farmaco per mantenere il valore di INR nell’intervallo terapeutico desiderato. Questa procedura trova conferma nella pratica di tutti i giorni negli ormai numerosi pazienti vegetariani (o vegani) in terapia con Coumadin® o Sintrom®. Il loro valore di INR non è affatto instabile, come qualcuno potrebbe pensare: semplicemente questi pazienti devono assumere una quantità di farmaco anticoagulante un po’ superiore alla media, ma questo non causa alcun problema di salute.

L’obiettivo da raggiungere, infatti, è quello di mantenere il valore di INR dell’intervallo terapeutico (generalmente tra 2 e 3) per il maggior tempo possibile, non quello ridurre la quantità di farmaco anticoagulante  necessaria per ottenere tale risultato.

In conclusione, il paziente in terapia con farmaci anticoagulanti non deve seguire diete bizzarre, ma solo cercare di alimentarsi in modo sano e limitare le bevande alcoliche. Quindi, invece di pesare le verdure, pesate voi stessi. Né Coumadin®, né Sintrom®, né altri farmaci vi proteggono, infatti, dai guai dell’obesità!