L’anticoagulazione nel paziente cirrotico: aggiornamento e nuova linea guida ISTH
Di Nicoletta Riva | 29 Gennaio 2025 | 0
Ultima modifica: 6 Febbraio 2025
La gestione della terapia anticoagulante nelle persone affette da cirrosi epatica rimane una sfida a causa del fragile equilibrio del sistema emostatico di questi pazienti, tra tendenza alla trombosi e rischio di emorragia. L’ International Society on Thrombosis and Haemostasis (ISTH) ha recentemente pubblicato una linea guida sull’anticoagulazione nel paziente cirrotico che tratta le diverse condizioni in cui questa può rendersi necessaria (fibrillazione atriale, trombosi venosa profonda o embolia polmonare, trombosi portale). La dott.ssa Nicoletta Riva dell’Università di Malta fa il punto sulle alterazioni coagulative che caratterizzano la cirrosi epatica e sulle recenti linee guida.
PREMIUM
Riservato ai PROFESSIONISTI
Trombosi dell’arto superiore da catetere venoso centrale nel paziente oncologico
Di Redazione | 16 Maggio 2024 | 0
Ultima modifica: 14 Maggio 2024
La trombosi dell'arto superiore dovuta alla presenza del catetere venoso centrale (CVC) è una complicanza frequente nel paziente neoplastico. Cosa fare in questi casi? Lasciare il CVC in sede o rimuoverlo? Quale terapia anticoagulante somministrare e per quanto tempo ?
Terapia e prevenzione secondaria del TEV: i DOAC negli anziani
Di Paolo Prandoni | 29 Marzo 2024 | 0
Ultima modifica: 21 Novembre 2024
La terapia anticoagulante orale nell'anziano presenta degli aspetti peculiari che sono stati affrontati durante l'8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione dal prof. Paolo Prandoni. Di seguito una sintesi a beneficio dei lettori.
DOAC e pazienti sottopeso o con obesità: sono sicuri?
Di Stefania Cavazza | 21 Dicembre 2023 | 2
Ultima modifica: 22 Dicembre 2023
L’International Society on Thrombosis and Haemostasis (ISTH) dà delle indicazioni che riguardano i pazienti affetti da obesità, ma mette in luce la mancanza di sufficienti informazioni su molti aspetti (e farmaci). I risultati dello studio START2, relativi ai pazienti con estremi di peso (più di 120 Kg o meno di 50 Kg) in terapia con anticoagulanti orali diretti (DOAC) o anti-vitamina K (AVK), hanno fornito dati rassicuranti (1). Tuttavia, particolare attenzione va riservata ai soggetti fortemente sottopeso, spesso affetti da altre importanti comorbidità ed ai pazienti con obesità severa non sufficientemente rappresentati negli studi clinici.
