Che cos’è la sindrome da anticorpi antifosfolipidi ?

Il nostro organismo risponde alla presenza di fattori estranei  (virus e batteri etc.) mediante la formazione di anticorpi in grado di eliminarli. In alcune situazioni, il nostro sistema di difesa genera degli anticorpi contro sostanze proprie (non esterne). Tali anticorpi vengono definiti autoanticorpi essendo diretti contro noi stessi. È questo il caso della sindrome da autoanticorpi chiamati antifosfolipidi.

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10° Memorial Lorenzet: “Il rischio cardiovascolare tra presente e futuro”

Il 15 gennaio 2024 si terrà a Pozzilli (IS) il Decimo Memorial a ricordo del ricercatore Roberto Lorenzet, scomparso nel 2014, ricordato soprattutto per le sue ricerche su trombosi e tumori. L’incontro mira a rivisitare il ruolo dei fattori di rischio cardiovascolare alla luce dei risultati appena pubblicati sul New England Journal of Medicine da parte del Global Cardiovascular Risk Consortium, di cui ha fatto parte anche lo studio di popolazione Moli-sani con il contributo dei ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed (1).

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Perchè ancora Coumadin?

Nonostante l’ampio utilizzo degli anticoagulanti orali diretti (DOAC), esistono condizioni cliniche, come la presenza di protesi valvolari cardiache meccaniche e la sindrome da anticorpi antifosfolipidi ad alto rischio (triplice positività), in cui questi farmaci non si sono dimostrati sufficientemente efficaci e che pertanto richiedono ancora il trattamento con warfarin (Coumadin®) o, meno comunemente, acenocumarolo (Sintrom®). Recenti studi hanno inoltre dimostrato che anche in presenza di malattia cardiaca reumatica con fibrillazione atriale o di protesi valvolari aortiche On-X, considerate a basso rischio trombotico, il warfarin rimane la scelta terapeutica migliore.

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione