È vero che… somministrare l’eparina sottocute è difficile?

Proponiamo un brevissimo questionario (6 domande) a tutte le persone alle quali è stata prescritta l’eparina mediante iniezione sottocutanea in seguito ad un’operazione chirurgica, un incidente traumatico o in altre condizioni, allo scopo di prevenire l’insorgere della trombosi.
Le tue risposte ci aiuteranno a capire se i pazienti avvertono dei problemi nell’aderenza alla terapia e come superarli.
I dati raccolti sono anonimi e serviranno, in forma aggregata, a redigere un’analisi della situazione italiana che sarà pubblicata sul portale anticoagulazione.it.
Grazie sin d’ora per la preziosa collaborazione.

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In viaggio con l’anticoagulante • Germania

Inizia oggi dalla Germania il nostro viaggio alla scoperta di come vengono gestite le terapie anticoagulanti orali nei vari paesi, in particolare con i dicumarolici che necessitano di monitoraggio tramite INR. Come fare se mi devo recare all’estero per studio, lavoro o un lungo viaggio? Partiamo dalle domande dei nostri lettori.

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Che cos’è la sindrome da anticorpi antifosfolipidi ?

Il nostro organismo risponde alla presenza di fattori estranei  (virus e batteri etc.) mediante la formazione di anticorpi in grado di eliminarli. In alcune situazioni, il nostro sistema di difesa genera degli anticorpi contro sostanze proprie (non esterne). Tali anticorpi vengono definiti autoanticorpi essendo diretti contro noi stessi. È questo il caso della sindrome da autoanticorpi chiamati antifosfolipidi.

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10° Memorial Lorenzet: “Il rischio cardiovascolare tra presente e futuro”

Il 15 gennaio 2024 si terrà a Pozzilli (IS) il Decimo Memorial a ricordo del ricercatore Roberto Lorenzet, scomparso nel 2014, ricordato soprattutto per le sue ricerche su trombosi e tumori. L’incontro mira a rivisitare il ruolo dei fattori di rischio cardiovascolare alla luce dei risultati appena pubblicati sul New England Journal of Medicine da parte del Global Cardiovascular Risk Consortium, di cui ha fatto parte anche lo studio di popolazione Moli-sani con il contributo dei ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed (1).

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