Responsabile: Anna Falanga
Il TEV e il cancro sono strettamente correlati: i malati oncologici hanno un rischio di 4-7 volte maggiore di avere un TEV rispetto alla popolazione generale. Nel paziente oncologico, per il trattamento del TEV, eparine, edoxaban o rivaroxaban dovrebbero essere presi in considerazione come prima opzione di trattamento rispetto ai dicumarolici. Per i pazienti con malattia oncologica attiva va valutata l’estensione del trattamento anticoagulante con periodiche rivalutazioni del rapporto rischio/beneficio.
Il Registro START-Onco-VTE ha come scopo:
- descrivere le modalità di trattamento del TEV nel setting oncologico;
- individuare i determinanti delle scelte del trattamento anticoagulante e della durata dello stesso;
- fornire stime attuali riguardo le complicanze tromboemboliche ed emorragiche.
Criteri di inclusione:
Pazienti con tromboembolismo venoso (TEV) associato a malattia oncologica attiva (diagnosi di neoplasia solida o ematologica nei 6 mesi precedenti l’evento trombotico e/o qualsiasi terapia oncologica nei 6 mesi precedenti l’evento trombotico e/o presenza di massa neoplastica attiva o neoplasia ematologica non in completa remissione).
Criteri di esclusione:
Mancanza di consenso, terapia anticoagulante per altre indicazioni.
Obiettivi del Registro ONCO-TEV:
- descrivere le modalità di trattamento del TEV nel setting oncologico, per quanto riguarda tipo di anticoagulante utilizzato e durata del trattamento
- individuare i determinanti nelle scelte del trattamento anticoagulante e della durata dello stesso (es. tipo di tumore, stadio di malattia, comorbilità, terapie associate)
- fornire stime attuali riguardo le complicanze tromboemboliche ed emorragiche del trattamento anticoagulante nel setting oncologico.