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Trombocitopenia indotta da eparina (HIT): dal sospetto alla terapia

Di | 4 Dicembre 2024 | 0
Ultima modifica: 24 Gennaio 2025

La trombocitopenia indotta da eparina (Heparin Induced Thrombocytopenia o HIT) è una rara ma severa complicanza immunomediata del trattamento eparinico, riscontrabile nello 0.2-2% dei pazienti trattati con qualsiasi tipo di eparina. Nei pazienti affetti da HIT può verificarsi una trombosi generalizzata con tassi di mortalità che arrivano fino al 20%. La gestione della HIT prevede l’immediata interruzione del trattamento con eparina e l’inizio di un trattamento anticoagulante alternativo. All'8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione sono stati approfonditi gli aspetti più importanti per una diagnosi tempestiva ed una terapia efficace. Guarda il video completo dell'intervento della prof.ssa Rossella Marcucci dell'Università di Firenze, punto di riferimento nazionale per questa patologia.

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Gestione della terapia anticoagulante negli over 75

Di | 28 Ottobre 2024 | 2
Ultima modifica: 31 Ottobre 2024

È disponibile la presentazione completa del Prof. Paolo Prandoni sulla gestione della terapia anticoagulante negli anziani, tenuta all’8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it. L’approfondita trattazione tocca i temi sia del tromboembolismo venoso che della prevenzione dello stroke cardio embolico.

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Anticoagulanti anti-fattore XI: basi fisiopatologiche e studi clinici

Di | 26 Agosto 2024 | 0
Ultima modifica: 16 Gennaio 2025

Perché inibire il fattore XI della coagulazione dovrebbe esporre ad un minor rischio emorragico rispetto all'inibire il X? Qual è lo stato attuale degli studi su efficacia e sicurezza di questi farmaci? Lo spiega approfonditamente il prof. Domenico Prisco, dell'Università di Firenze, all' 8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it

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TEV nel paziente neoplastico con piastrinopenia: come gestire la terapia con eparina a basso peso molecolare

Di | 31 Luglio 2024 | 0
Ultima modifica: 1 Agosto 2024

Tromboembolismo venoso, neoplasia e piastrinopenia con conseguente alto rischio emorragico sono una combinazione frequente, soprattutto in corso di trattamenti chemioterapici. Come comportarsi in questi casi? Quando è necessario modificare il trattamento anticoagulante e come farlo?

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