La Sindrome di Lemierre- intervento del prof. Stefano Barco

La sindrome di Lemierre “classica” , cioè la trombosi venosa giugulare associata a faringotonsillite da Fusobacterium necrophorum con la possibilità di estensione ai vasi intracranici o embolizzazione settica, è stata individuata quasi un secolo fa. Tuttavia, la terapia, in particolare quella anticoagulante, rimane ancora oggetto di discussione.
Il prof. Stefano Barco (Università di Zurigo) e colleghi hanno raccolto, negli ultimi anni, la più vasta casistica internazionale sulla patologia dalla quale sono emerse importanti informazioni sul decorso clinico e le opzioni terapeutiche, illustrate all’8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it.

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Trombosi venose distali isolate: chi trattare, come e per quanto tempo? Tavola rotonda

La corretta gestione delle trombosi venose distali isolate (quelle che interessano le vene al di sotto del ginocchio senza coinvolgere la vena poplitea) rimane oggetto di intenso dibattito. Se fino ad alcuni anni fa se ne riteneva addirittura superfluo il riconoscimento diagnostico, recenti studi osservazionali hanno documentato come attualmente, non solo vengano estesamente trattate, ma oltre il 70% dei pazienti riceva una durata della terapia ben più lunga di quanto raccomandato dalle linee guida. Ma cosa dicono le linee guida? Qual è la storia naturale della patologia? Come identificare e gestire i pazienti a basso rischio? Chi può necessitare di un trattamento più prolungato?

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Embolia polmonare: cosa fare dopo i primi sei mesi di terapia?

Quali esami effettuare dopo i primi 3 o 6 mesi di terapia in chi ha avuto un episodio di embolia polmonare? È utile l’angio TC di controllo? Chi è candidato a proseguire la terapia anticoagulante? In chi sospettare lo sviluppo di ipertensione polmonare cronica post embolica e come procedere? Se ne è discusso durante la seconda parte della tavola rotonda condotta dalla prof.ssa Cecilia Becattini all 8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione.

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DOAC e donne in età fertile: quale rischio emorragico e quali provvedimenti?

Le donne in età fertile che devono assumere anticoagulanti orali sono esposte ad un maggiore rischio di “abnormal uterine bleeding” (AUB). Ma a cosa ci riferiamo quando si parla di AUB? Quale è l’entità del rischio? Cosa cambia tra AVK e DOAC? Quali sono le strategie per arginare il problema? Ne ha parlato prof.ssa Elvira Grandone al 7° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione.

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È vero che… quando e come prescrivere la profilassi con eparina presenta aree grigie?

Partecipa anche tu! Questo breve questionario, riservato ai medici prescrittori, si compone di 7 rapide domande che ci aiuteranno a capire eventuali zone grigie e criticità nella gestione della profilassi dei pazienti a cui è prescritta eparina a basso peso molecolare.
I dati raccolti sono anonimi e serviranno, in forma aggregata, a redigere un’analisi della situazione italiana che sarà pubblicata sul portale anticoagulazione.it.
Ringraziamo sin d’ora della cortese collaborazione.

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È vero che… somministrare l’eparina sottocute è difficile?

Proponiamo un brevissimo questionario (6 domande) a tutte le persone alle quali è stata prescritta l’eparina mediante iniezione sottocutanea in seguito ad un’operazione chirurgica, un incidente traumatico o in altre condizioni, allo scopo di prevenire l’insorgere della trombosi.
Le tue risposte ci aiuteranno a capire se i pazienti avvertono dei problemi nell’aderenza alla terapia e come superarli.
I dati raccolti sono anonimi e serviranno, in forma aggregata, a redigere un’analisi della situazione italiana che sarà pubblicata sul portale anticoagulazione.it.
Grazie sin d’ora per la preziosa collaborazione.

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione