Attuali aspetti di terapia e prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasie

Vent’anni fa la dimostrazione che l’utilizzo di eparina a basso peso molecolare (EBPM) per il trattamento del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia riduce del 50% il rischio di recidiva. In anni recenti la conferma che gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) hanno un’efficacia paragonabile all’EBPM. Ma i DOACs sono tutti uguali? Una recente meta-analisi ha confrontato in modo indiretto l’efficacia e la sicurezza dei diversi DOACs con esiti interessanti. Inoltre, nel seguente articolo, sono discussi i risultati, appena pubblicati, dello studio EVE, che ha confrontato dosi intere e ridotte di apixaban per la prevenzione secondaria del TEV in soggetti neoplastici

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Prevenzione del tromboembolismo venoso a domicilio? Un’opinione

La gestione del paziente con patologia acuta, anche severa, al domicilio è una realtà sempre più frequente. In tal caso il rischio di tromboembolismo venoso è paragonabile a quello del paziente ospedalizzato ma gli studi sulla profilassi antitrombotica in questo contesto clinico sono carenti e difficili da effettuare, lasciando il medico privo di precise indicazioni da parte delle linee guida. Il prof. Paolo Prandoni ha condiviso con noi il suo punto di vista da esperto.

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione