Proposto e validato una decina di anni fa per conto della Società Europea di Cardiologia (ESC), il modello più comunemente impiegato per la stratificazione del rischio di avventi avversi gravi in soggetti con embolia polmonare, diramato nella sua ultima versione nel 2019/20 ad integrazione di modelli molto simili elaborati nelle versioni precedenti (1), è sopravvissuto sinora tra alterne vicende. Ma ormai ha fatto il suo tempo, lo dico con la consapevolezza che mi proviene dall’esserne tra i promotori. E’ sempre più impari di fronte alle sfide che pone oggi l’embolia polmonare in fase acuta ed è sempre più inadatto ad identificare tra i pazienti con un grado di rischio intermedio quelli più vulnerabili e come tali esposti a conseguenze gravi e potenzialmente mortali in assenza di adeguati provvedimenti terapeutici.
Nonostante ripetute sollecitazioni a provvedere ad una rielaborazione, a fronte di un intervallo di tempo così lungo trascorso dalle edizioni precedenti (complice anche la pandemia), non se n’è fatto più nulla. Plaudo quindi alla recente iniziativa di un noto gruppo di ricercatori, che dall’impressionante mole di dati puntigliosamente raccolti dal registro RIETE hanno ricavato un nuovo modello, chiamato eStiMaTe, destinato con grande probabilità a sostituire l’attuale modello ESC, dato che nei suoi confronti ha dimostrato una capacità nettamente superiore di predire la mortalità totale nel mese successivo alla diagnosi (2). L’articolo a cui mi riferisco è stato recentemente pubblicato in Eur Heart J, l’organo ufficiale dell’ESC, quella stessa che aveva ospitato il modello di sei anni fa (1).
Embolia polmonare acuta: un calcolatore per prevedere gli esiti a breve termine
Tra il 2001 ed il 2024 erano state raccolte dai partecipanti al registro RIETE informazioni accurate relativamente ad oltre 60.000 individui con embolia polmonare stabile (vale a dire normotesi all’atto della presentazione), che nella stragrande maggioranza dei casi erano stati gestiti con terapia anticoagulante (con vecchi o nuovi farmaci), ed erano stati tutti seguiti per almeno un mese successivo alla diagnosi. L’età media era di 67 anni; il 52% era di sesso femminile; in poco più del 20% era presente una neoplasia; in poco meno del 15% un pregresso episodio tromboembolico venoso (2).
L’endpoint principale dello studio era la mortalità totale ad un mese dalla diagnosi. Coerentemente con le valutazioni generalmente accettate in sede cardiologica, è stato stimato ‘basso’ il rischio in caso di mortalità <1%; ‘intermedio-basso’ in caso di mortalità tra 1% e 10%, ed ‘intermedio-alto’ in caso di mortalità >10%.
Le caratteristiche risultate più fortemente associate all’esito dell’embolia, e pertanto inserite nel calcolo definitivo del nuovo modello, sono risultate le seguenti: età, presenza di cancro, malattie cardiopolmonari croniche, pressione arteriosa sistolica, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno, concomitante trombosi venosa profonda degli arti, livelli di troponina e livelli di BNP o NT-proBNP.
Calcolatore eStiMaTe
Il nuovo calcolatore multimarker, chiamato eStiMaTe, progettato per stimare il rischio assoluto di mortalità a 30 giorni in pazienti con embolia polmonare acuta emodinamicamente stabili, è liberamente accessibile online tramite il sito RIETE https://www.riete.org/info/estimate-calculator/index.php, al quale si accede inserendo i dati del paziente come segue:
- Età (>80 anni vs. altre)
- Presenza di cancro (sì/no)
- Malattie cardiopolmonari croniche (sì/no)
- Pressione arteriosa sistolica (<100 mmHg vs. altre)
- Frequenza cardiaca (≥110 bpm vs. altre)
- Saturazione di ossigeno (<90% vs. altre)
- Trombosi venosa profonda concomitante (sì/no/sconosciuto)
- Livelli di troponina (elevati/sì/no/sconosciuto)
- Livelli di BNP o NT-proBNP (elevati/sì/no/sconosciuto)
Una volta interrogato, il calcolatore risponde la probabilità di morte ad un mese, consentendo di classificare il paziente nei tre gradi di rischio (basso, intermedio/basso ed intermedio/alto). Nel confronto con il modello ESC, il calcolatore eStiMaTe ha la capacità di migliorare significativamente la stratificazione del rischio per la mortalità a breve termine (30 giorni), ed in particolare migliora la capacità di identificare i pazienti a rischio ‘intermedio-alto’, con un valore predittivo positivo del 15,7% rispetto al 5,0% del modello ESC. Il C-statistic è risultato pari a 0,79 per la mortalità totale a 30 giorni, rispetto a 0,56 del modello ESC (P < 0.001). Nel complesso, quindi, presenta una calibrazione ed una discriminazione nettamente migliori, consentendo di identificare più accuratamente i pazienti a rischio di mortalità. In conclusione, il nuovo calcolatore eStiMaTe rappresenta uno strumento in grado di migliorare la prognosi e la gestione dei pazienti con embolia stabile nei confronti del modello ESC.
Bibliografia
1. Konstantinides SV, Meyer G, Becattini C, et al. 2019 ESC Guidelines for the diagnosis and management of acute pulmonary embolism developed in collaboration with the European Respiratory Society. Eur Heart J 2020;41:543-603.
2. Jiménez D, Dubois-Silva Á, Demelo-Rodríguez P, et al. Acute pulmonary embolism: a multimarker calculator to predict short-term outcomes. Eur Heart J 2025. doi: 10.1093/eurheartj/ehaf228 (Epub ahead of print).

