La sindrome da anticorpi antifosfolipidi si identifica in laboratorio come la presenza di anticoagulante lupico (LA), positività per anticorpi anti-cardiolipina (aCL) o anti-Beta2- glicoproteina-I (aBeta2-GPI).

Il rischio di tromboembolismo è maggiore per i soggetti con tripla positività, mentre è minore per i soggetti con doppia o singola positività.

La Beta2-GPI si presenta secondo una conformazione composta da cinque domini. L’ipotesi che gli anticorpi patogeni per la sindrome siano quelli diretti contro il dominio I della proteina è stata confermata da recenti studi caso-controllo, dando così rilevanza clinica alla misura di questa sottoclasse di anticorpi. Non vi erano finora informazioni circa il significato clinico degli anticorpi diretti contro gli altri domini.

Recentemente, Pengo et al hanno studiato l’assetto anticorpale di una popolazione di pazienti con tripla, doppia e singola positività e ne hanno paragonato i risultati con quelli ottenuti su una popolazione di controlli normali.

Gli autori dimostrano che il titolo medio degli anticorpi diretti contro i domini 4/5 della Beta2-GPI è simile nei pazienti con triplice e doppia positività, mentre è aumentato nei pazienti con singola positività. Inoltre, non c’è associazione fra la positività per gli anticorpi diretti contro i domini 4/5 della Beta2-GPI e gli eventi trombotici.

< Questi risultati dimostrano che gli anticorpi diretti contro i domini 4/5 della Beta2-GPI non sono espressione di patogenicità per la sindrome e confermano le ragioni per ricercare gli anticorpi diretti contro il dominio I della Beta2-GPI.

 

Bibliografia

V. Pengo et al. Thromb Res 2015; 136:161-3