Highlights 9° Convegno Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it

Di | 17 Aprile 2025 | 3
Ultima modifica: 17 Aprile 2025

Si è tenuto a Bologna il 2 e 3 aprile il 9° Convegno Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it, un’occasione di confronto per i numerosi ricercatori che collaborano con la Fondazione, di aggiornamento sui temi più “caldi” che riguardano l’anticoagulazione e di dialogo tra specialisti delle diverse branche ed esperti in trombosi ed emostasi per ottimizzare le terapie, soprattutto laddove esistono aree di incertezza. In particolare, due delle dieci sessioni del Convegno hanno trattato problematiche legate alle terapie antitrombotiche in ambito neurologico, neurochirurgico ed epatologico, che sono state discusse con esperti dei diversi settori specialistici.

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Dosi intere o ridotte di DOAC per la prevenzione a lungo termine di recidive tromboemboliche in soggetti con TEV ad alto rischio?

Di | 8 Aprile 2025 | 1
Ultima modifica: 10 Aprile 2025

È sicuro passare ad un DOAC (anticoagulante orale diretto) a dose ridotta, dopo i primi sei mesi di terapia, in pazienti che devono continuare l’anticoagulante perché hanno condizioni (come la trombofilia severa, precedenti episodi di tromboembolismo venoso o la presenza di tumore) che li espongono ad un alto rischio di recidiva? Sono stati appena pubblicati due attesi studi, che hanno fornito importanti informazioni in pazienti genericamente ad alto rischio (RENOVE) o affetti da neoplasia (API-CAT).

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TAVI: interrompere o no la terapia anticoagulante?

Di | 8 Aprile 2025 | 1
Ultima modifica: 10 Aprile 2025

La gestione della terapia anticoagulante nei pazienti sottoposti ad impianto transcatetere della valvola aortica (TAVI) è una questione emergente nella cardiologia interventistica. Infatti, circa un terzo di questi pazienti ha un’indicazione all’uso di anticoagulanti orali a causa di patologie concomitanti, soprattutto la fibrillazione atriale. Tale aspetto solleva un problema: continuare la terapia anticoagulante per ridurre il rischio tromboembolico o interromperla per minimizzare le complicanze emorragiche?

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione