È necessaria la prevenzione del TEV dopo un trauma in bambini ad alto rischio?
Di Paolo Prandoni | 28 Ottobre 2024 | 0
Ultima modifica: 31 Ottobre 2024
Se e quando sottoporre a profilassi farmacologica bambini con trauma è un dubbio che ancora non trova una risposta univoca. Infatti, in un recente studio prospettico che ha analizzato ragazzi ricoverati per trauma grave (l’85% in terapia intensiva), solo la metà è stata sottoposta a profilassi nonostante l’alto rischio tromboembolico. L’incidenza non trascurabile di eventi tromboembolici e la sicurezza della profilassi farmacologica in chi l’ha effettuata aprono nuovi scenari.
Prevenzione del tromboembolismo venoso a domicilio? Un’opinione
Di Paolo Prandoni | 25 Gennaio 2024 | 2
Ultima modifica: 10 Gennaio 2025
La gestione del paziente con patologia acuta, anche severa, al domicilio è una realtà sempre più frequente. In tal caso il rischio di tromboembolismo venoso è paragonabile a quello del paziente ospedalizzato ma gli studi sulla profilassi antitrombotica in questo contesto clinico sono carenti e difficili da effettuare, lasciando il medico privo di precise indicazioni da parte delle linee guida. Il prof. Paolo Prandoni ha condiviso con noi il suo punto di vista da esperto.
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Insuccesso dell’enoxaparina per la prevenzione del TEV sintomatico in pazienti ricoverati in reparto medico?
Di Paolo Prandoni | 3 Ottobre 2023 | 0
Ultima modifica: 22 Dicembre 2023
Dallo studio SYMPTOMS, di recente pubblicazione nella testata online del NEJM, un messaggio sconcertante che vorrebbe mettere in discussione l'efficacia della tromboprofilassi con eparina a basso peso molecolare nel paziente anziano ospedalizzato. Ci riesce? Non proprio e vi spieghiamo il perché.
La profilassi del TEV nel paziente internistico: revisione delle indicazioni delle linee guida
Di Domenico Prisco | 6 Luglio 2023 | 0
Ultima modifica: 22 Dicembre 2023
Non è ancora chiaramente definito il paziente a cui prescrivere una tromboprofilassi estesa dopo la dimissione ma in una quota non irrilevante di pazienti può essere ragionevole prolungare il trattamento fino a quattro settimane.
