Le informazioni sulla gestione delle complicanze emorragiche con i nuovi anticoagulanti orali diretti sono ancora limitate.

Gli autori hanno utilizzato i dati di un grande registro dell’area di Dresda, in Germania, per descrivere la gestione di questi eventi nel mondo reale e l’outcome degli stessi. La popolazione del registro studiata includeva 2771 pazienti, dei quali 1898 trattati con rivaroxaban, 525 con apixaban e 348 con dabigatran. Il follow-up medio era di 23.6 mesi. Gli autori hanno raccolto un totale di 170 eventi emorragici caratterizzati secondo la definizione dell’International Society of Thrombosis and Haemostatis da calo dei livelli di emoglobina superiore o uguale a 2 g/L in 106 casi, dalla necessità di trasfusione di due o più unità di globuli rossi concentrati in 105 casi, da emorragia in organi critici in 43 casi e/o da morta in 9 casi. L’età media dei 127 pazienti con uno o più eventi emorragici era di 77 anni (range 37-94).
La maggior parte degli eventi raccolti era spontanea (64%), gli altri eventi erano post-traumatici (14.2%) o post-chirurgici (21.3%).
Le più frequenti sedi di emorragie erano gastrointestinali nel 37% dei casi, intracraniche (11%), muco-cutanee (9%), intraoculari (8%), genitourinarie (8%) e intrarticolari (6%). La maggior parte degli eventi (56%) ha richiesto un intervento chirurgico o comunque una manovra invasiva, più spesso endoscopica. Globuli rossi concentrati sono stati somministrati al 57% dei pazienti, 9% hanno ricevuto plasma fresco congelato, 12% concentrati di complesso protrombinico, 3% fibrinogeno. Dopo un successivo follow-up medio di 15 mesi, circa due terzi dei pazienti aveva ripreso la terapia anticoagulante (sia con anticoagulanti orali diretti che con antagonisti della vitamina K).
Gli autori hanno riportato che l’incidenza di un end-point combinato di recidive emorragiche ed eventi tromboembolici era significativamente inferiore in chi aveva ripreso la terapia rispetto a chi non l’aveva ripresa, così come la mortalità. Complessivamente, la mortalità associata agli eventi emorragici (case fatality rate) era del 5.3%.

Bibliografia

Marten S et al. Pattern and management of ISTH major bleeding complications with direct oral anticoagulants – Results of the prospective Dresden NOAC registry. Abstract 892, oral communication, Monday, December 7th 2015.

Walter Ageno

Professore Associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università dell'Insubria, Varese; responsabile dell'USD di Degenza Breve Internistica e Centro Trombosi dell'Azienda Ospedaliera di Circolo Fondazione Macchi di Varese

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PHOTO CREDITS: Flickr | Harshil Shah

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