Trombosi venosa associata a cancro: epidemiologia e attuali indicazioni delle linee guida
Di Redazione | 25 Settembre 2024 | 0
Ultima modifica: 13 Dicembre 2024
Si parla di trombosi associata al cancro (CAT) quando il tromboembolismo venoso (trombosi venosa profonda in qualsiasi sede ed embolia polmonare) si verifica in un paziente con neoplasia attiva. E’ più frequente nei primi sei mesi dopo la diagnosi di tumore o durante un trattamento antitumorale (1).
Trombosi associata a tumore: quali sono le neoplasie più a rischio e come prevenirle
Di Redazione | 25 Settembre 2024 | 0
Ultima modifica: 11 Ottobre 2024
Nei pazienti affetti da tumore il rischio di sviluppare una trombosi venosa profonda o un’embolia polmonare è da 4 a 6 volte più elevato rispetto a chi non ne è affetto ed è una delle principali cause di complicazioni, anche perché può ostacolare il completamento dei trattamenti medici o chirurgici.
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Trombosi dell’arto superiore da catetere venoso centrale nel paziente oncologico
Di Redazione | 16 Maggio 2024 | 0
Ultima modifica: 14 Maggio 2024
La trombosi dell'arto superiore dovuta alla presenza del catetere venoso centrale (CVC) è una complicanza frequente nel paziente neoplastico. Cosa fare in questi casi? Lasciare il CVC in sede o rimuoverlo? Quale terapia anticoagulante somministrare e per quanto tempo ?
Attuali aspetti di terapia e prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasie
Di Paolo Prandoni | 24 Aprile 2024 | 0
Ultima modifica: 24 Aprile 2024
Vent’anni fa la dimostrazione che l’utilizzo di eparina a basso peso molecolare (EBPM) per il trattamento del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia riduce del 50% il rischio di recidiva. In anni recenti la conferma che gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) hanno un’efficacia paragonabile all’EBPM. Ma i DOACs sono tutti uguali? Una recente meta-analisi ha confrontato in modo indiretto l’efficacia e la sicurezza dei diversi DOACs con esiti interessanti. Inoltre, nel seguente articolo, sono discussi i risultati, appena pubblicati, dello studio EVE, che ha confrontato dosi intere e ridotte di apixaban per la prevenzione secondaria del TEV in soggetti neoplastici
