Inibire il FXI della coagulazione con farmaci specifici potrebbe essere la soluzione per limitare gli eventi emorragici del paziente anticoagulato

Di | 28 Gennaio 2025 | 0
Ultima modifica: 30 Gennaio 2025

L’ atteso studio AZALEA-TIMI 71, appena pubblicato sul New England Journal of Medicine (NEJM), ha dato risultati molto promettenti riguardo la sicurezza dell’inibitore del fattore XI della coagulazione Abelacimab, confrontato con Rivaroxaban, in pazienti con fibrillazione atriale a rischio di ictus medio-elevato (1). Le caratteristiche del FXI lo hanno candidato ad essere un “bersaglio” ottimale per gli anticoagulanti di nuova generazione. Vediamo perché.

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Anticoagulanti anti-fattore XI: basi fisiopatologiche e studi clinici

Di | 26 Agosto 2024 | 0
Ultima modifica: 16 Gennaio 2025

Perché inibire il fattore XI della coagulazione dovrebbe esporre ad un minor rischio emorragico rispetto all'inibire il X? Qual è lo stato attuale degli studi su efficacia e sicurezza di questi farmaci? Lo spiega approfonditamente il prof. Domenico Prisco, dell'Università di Firenze, all' 8° Convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione e anticoagulazione.it

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Anticoagulanti anti-fattore XI: a che punto siamo?

Di | 29 Marzo 2024 | 0
Ultima modifica: 14 Ottobre 2024

Un problema aperto con l' utilizzo dei farmaci anticoagulanti rimane il rischio emorragico. Per tale ragione sono in corso di sperimentazione nuove molecole che hanno tra gli obiettivi quello di ridurre questo rischio mantenendo la protezione nei confronti degli episodi trombotici. All'8° convegno di Fondazione Arianna Anticoagulazione il prof. Domenico Prisco ha illustrato gli studi clinici già disponibili e quelli attesi. 

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Forte riduzione delle emorragie in pazienti con fibrillazione atriale trattati con abelacimab: lo studio AZALEA TIMI 71

Di | 16 Novembre 2023 | 0
Ultima modifica: 7 Gennaio 2024

Il 12 novembre 2023, nell’ambito del congresso dell’American Heart Association, sono stati presentati i risultati preliminari dello studio AZALEA TIMI 71, precocemente interrotto per “una riduzione schiacciante” dell’endpoint primario di sanguinamenti maggiori e non maggiori ma clinicamente rilevanti nei due bracci abelacimab (farmaco anti FXI) rispetto al braccio rivaroxaban.

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Si ringrazia la McMaster University
per la gentile concessione