Recenti evidenze confermano la buona performance dei coagulometri portatili (POCT) per la determinazione dell’INR, che costituiscono una valida alternativa per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Il controllo periodico dello strumento e l'educazione dei pazienti o dei loro assistenti, sono essenziali per ottenere dei risultati ottimali in termini di sicurezza e qualità della terapia anticoagulante orale. Tuttavia, le carenze normative e la mancata rimborsabilità da parte del Sistema Sanitario Nazionale ne limitano l’utilizzo. Inoltre, l’impiego del dispositivo può non essere indicato in alcune condizioni come la poliglobulia o la sindrome da anticorpi antifosfolipidi ad alto rischio.
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Buongiorno, scrivo per condividere la mia esperienza personale.
Sono la madre di un ragazzo che ha iniziato la TAO all’età di 10 mesi di vita, seguito dall’opbg e che è riuscita con il sostegno del cardiologo curante dell’opbg ad ottenere la presa in carico e la fornitura del coagulometro e del relativo materiale di consumo ( strisce reattive, pungi dito e capillari ) dal lontano 2007, dalla ASL di pertinenza FR10
La procedura per quanto semplice nella documentazione non è poi cosi semplice e scontata come può sembrare nell’attuazione ( dipende anche dalle persone fisiche che si incontrano ) ma nel mio caso ha trovato accoglimento anche se ad oggi ci sono continui disguidi e tensioni per il proseguo dell’erogazione del servizio.
I documenti da me prodotti per l’istanza di dotazione del coaguchek sono:
Richiesta del cardiologo curante ( da struttura pubblica e non privata) di necessità all’uso del coagulometro per il monitoraggio dell’INR e relativo materiale di consumo, dove si attesta la necessità di un frequente monitoraggio dell’ INR.
Tale richiesta va protocollata presso la ASL di appartenenza e poi ne va seguito L’iter.
Per la fornitura successiva del solo materiale di consumo va invece prodotta una richiesta di nuova fornitura con allegato un piano terapeutico che ne descriva quantità e ne attesti l’infungibilità ( questa è la parola di cui necessita la ASL per non potersi tirare indietro, almeno nel mio caso)
Spero di aver dato un contributo a tutti coloro che si trovano nella mia stessa difficoltà di gestire una terapia difficile ma SALVA VITA.
Consapevole che non è una strada facile ma per la quale vale la pena tentare perché, come nel mio caso è possibile.